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Sanremo: festival più da discoteca di sempre, ecco le canzoni

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Sarà un festival ‘da discoteca’, come e più di sempre nell’era Amadeus, giunta al quinto anno di un regno finora baciato dal successo. Musica che ‘pompa’, che ha fatto sobbalzare i taccuini dei giornalisti e ballare il direttore artistico e conduttore affiancato alla consolle dal dj Massimo Alberti durante l’anteprima degli ascolti negli studi milanesi della Rai. “Mi piace che la canzone diventi un tormentone nelle radio – spiega ‘Ama’ -. Quest’anno c’è ancora più musica ‘al tempo’ rispetto allo scorso e a proporla non sono solo i giovani ma anche le vecchie guardie”. Dedica un’epigrafe alla canzone sanremese: “La famosa canzone sanremese, spesso studiata a tavolino, non si fa più, si scrive una canzone che si scriverebbe a ferragosto, ad aprile o novembre. Questo è vincente per come interpreto io la musica”. Sono scomparse le band rock proprio nel momento in cui i Manneskin si sono presi il mondo: “Non è arrivata nessuna proposta e mi dispiace molto perché io amo il rock. Non so se non ci siano più gruppi rock, forse semplicemente non ritengono Sanremo un palcoscenico adatto”. Eccole allora, nell’ordine dell’ascolto riservato ai media, le trenta in gara scremate tra le oltre 400 che ‘Ama’ ha ricevuto. Clara, ‘Diamanti grezzi’: la vincitrice di Sanremo Giovani con ‘Boulevard’ e interprete nella serie ‘Mare Fuori’, porta una canzone d’amore. Pezzo dance su una storia che si è frantumata, “Cosa siamo noi? Solo diamanti grezzi/Cadono in mille pezzi di una storia sola/Dove andremo poi? Se corriamo a fari spenti non siamo più gli stessi”. Diodato, ‘Ti muovi’: torna all’Ariston dopo la vittoria nel 2020 con ‘Fai rumore’ interpretando una ballad ‘energica’ che parla di un movimento dell’anima. Raffinato. “E ancora ti muovi/Qui dentro ti muovi/Cerchi l’ultima parte di me/Che crede sia ancora possibile”. Mahmood, ‘Tuta gold’: vincitore di due festival, nel 2019 con’Soldi’ e nel 2022 in coppia con Blanco con ‘Brividi’ canta un viaggio tra passato e presente. “Ballavamo nella zona nord/Quando mi chiamavi fra/coi i fiori fiori nella tuta gold/Te ne fumavi la metà/. Mi passerà/Ricorderò i gilet pieni di zucchero/. Cambio numero/5 cellulari nella tuta gold/. Baby non richiamerò”. Sangiovanni, ‘Finiscimi’: dedicata all’ex fidanzata Giulia Stabile. Una lettera d’addio struggente. “Finiscimi/Fammi sentire quanto sono pessimo/Quanto ti ho mancato di rispetto/Non dicendoti la verità/Capiscimi/. A mia discolpa dico che ero perso/Ho dato comunque tutto me stesso ancora adesso”. Loredana Berté, ‘Pazza’: ricorda ‘Non sono una signora’, manifesto della signora pù arrabbiata della musica italiana. Grinta inscalfibile. Autobiograficissima (lo ha anticipato lei). Tra le più amate al primo ascolto. “Io sono pazza di me di me/E voglio gridarlo ancora/Non ho bisogno di chi mi perdona/Io, faccio da sola, da sola/E sono pazza di me perché mi sono odiata abbastanza/Prima ti dicono basta sei pazza/E poi, poi ti fanno santa”. Santi Francesi, ‘L’amore in bocca’: hard pop. Il gioco linguistico del duo piemontese, già trionfatore di ‘X factor’, funziona. “Mi hai lasciato con l’amaro in bocca senza farlo apposta/Sono le ultime gocce di pioggia/scivoliamo sopra tetti/prima di cadere a pezzi”. Rose Villain, ‘Click boom!’: milanese, ha studiato musica a New York. Brano esplosivo che lei saprà valorizzare con le sue sgargianti doti sceniche. “Per me l’amore è come un proiettile/ricordo ancora il suono click boom boom boom/senti il mio cuore fa così boom bom bom”. Negramaro, ‘Ricominciamo tutto’: prima volta tra i big, dopo ‘Mentre tutto scorre’ tra le ‘Nuove proposte’ nel 2005. Grinta e malinconia, nel loro stile, con citazioni battistiane. “Quanto è rimasto addosso di quella rincorsa/che tu hai preso, sì, mi hai preso, solo per poi cantare: “’Discese e risalite’?”. Francesco Renga e Nek, ‘Pazzo di te’: i due artisti spesso insieme sul palco, “una canzone dal gusto classico, come se tu la sentissi da tempo”, ha detto nei giorni scorsi Nek. In effetti se c’è qualcosa che assomiglia a una canzone sanremese vecchio stile è questa. “L’amore è stupido/Ma ti fa piangere/Prima sorride e poi/Ti vuole uccidere”. Bigmama, ‘La rabbia non ti basta’: aveva presentato la canzone per Sanremo Giovani ma era stata bocciata, rimanendoci male. La sorpresa è arrivata quando ha saputo che Ama deus l’aveva inserita direttamente sul palco principale. Urban rap, è la canzone di rivalsa di una donna. “Animo buono ma riempito d’odio/Per far festa a quello degli altri/Più di un colpo di arma da fuoco/E ti restava solo incassarli/E’ facile distruggere i più fragili/Colpire e poi affondare chi è solo”. Irama, ‘Tu no’: brano con animo soul, ad alto tasso di emozioni. “Quando non c’eri e non stavo in piedi/Avrei voluto aggrapparmi a un ricordo/Soltanto per vivere/E griderò forte/Ma non starò meglio”. Angelina Mango, ‘La noia’: tra i favoriti dopo aver sbancato con ‘Che t’o dico a fa’’. Testo a quattro mani con Madame col contributo di Dardust. Anche qui ritmo napoletano, con un racconto autobiografico. Da ballare, ovviamente. “Eppure sto una Pasqua guarda zero drammi/Quasi quasi cambio di nuovo città/Che a stare ferma a me mi viene/La noia la noia la noia”. BNKR44, ‘Governo punk’: il collettivo di ragazzi toscani direttamente da ‘Sanremo Giovani’ con una canzone che parla di ribellione giovanile. “Dammi una città, un governo punk/Sono un Dio che ha una regina da salvare/Sotto il temporale/Parliamo da soli in una notte di prigione/Con gli occhi spalancati e le labbra al silicone/Dammi un po’ di te, un pezzo dei Blur, un locale da spaccare”. Alessandra Amoroso, ‘Fino a qui’: prima volta in gara, Amadeus ha detto di averla corteggiata per anni. Una ballad illuminata dalla sua bellissima voce che parla, dice la cantante, di “consapevolezza” con citazione di Vasco. “E quante notti sono stata sveglia/a disegnare sul soffitto/anche solo una stella/a sentirmi come Sally/senza avere più voglia/di fare la guerra”. Fred De Palma, ‘Il cielo non ci vuole’: il rapper con un testo d’amore. “Ma tu promettimi che/Staremo bene anche all’inferno/. Il cielo non ci vuole/Pieni di rimpianti fino all’overdose/E invece di tenerti lontana da me/Ti ho fatta solo piangere, piangere”. Fiorella Mannoia, ‘Mariposa’: brano femminista firmato anche da Mogol che è un manifesto delle donne raccontate nella loro libertà, forza e fragilità. Latineggiante e con un ritornello (“Ahia ia ia ia”) che non va via. Torna dopo il secondo posto nel 2017 con ‘Che sia benedetta’. “Mi chiamano con tutti i nomi/Tutti quelli che mi hanno dato/E nel profondo sono libera, orgogliosa e canto/Ho vissuto in un diario, in un poema e poi in un campo”. The Kolors, ‘Un ragazzo, una ragazza’: dopo il boom estivo di ‘Italodisco’, l’obbiettivo è sempre far ballare e lo centrerà alla grande. “Una fotografia urbana di una relazione, non c’è un genere vero e proprio, è genere ‘kolors”” hanno detto in un’intervista. Inizia così: “Serve un’idea continentale/Vorrei parlarti e mi vergogno come un cane/Tu aspetti il treno/Io al cellulare/Non trovo l’asse da giocare”. Emma, ‘Apnea’: tra quelle piaciute di più. Difficile stare seduti, voce al top e sonorità anni ottanta. “E’ colpa mia/Se adesso siamo in bilico/Ma è colpa tua/Hai gli occhi che mi uccidono/Lo sai però/Mi fai sentire il brivido di stare bene”. Geolier, ‘I p’ me, tu p’te’: testo in napoletano del trapper di Secondigliano, pezzo ‘uptempo’ che parla di una coppia che si ama ‘troppo’ e capisce che è il momento di far ciascuno da sé. Ghali, ‘Casa mia’: assieme a Dargen D’Amico, l’unico che si guarda attorno. “Siamo tutti zombie con il telefono in mano/Sogni che si perdono in mare/Figli di un deserto lontano/Zitti non ne posso parlare”. Maninni, ‘Spettacolare’: piuttosto ligio alla tradizione sanremese, pur essendo giovane. “Ma abbracciami abbracciami che è normale/Stringerti forte è spettacolare”. La canzone è stata ripescata da Amadeus tra quelle escluse lo scorso anno. La Sad, ‘Autodistruttivo’: tra gli autori c’è Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleare. Amatissimi dai giovani. La storia è quella di un ragazzo che non si sente accettato da nessuno. Radici nel punk-rock ma con tanto pop. “Lui è cresciuto in fretta dopo un’infanzia bruciata/con sua madre che urlava, il padre che lo picchiava”. Gazzelle, ‘Tutto qui’: amore minimalista e nostalgia. “Vorrei guardare il soffitto con te/Stesi sul letto col raffreddore/Chiudere gli occhi e vedere com’è”. Annalisa, ‘Sinceramente’: piani alti della classifica assicurati. Libertà, amore, ironia. “Sinceramente, quando quando quando piango/Anche se a volte mi nascondo/Non mi sogno di tagliarmi le vene”. Alfa, ‘Vai!’: un po’ folk , racconta della voglia di andare dei ragazzi anche se la meta non è chiara. “Ma se morirò da giovane spero che sia dal ridere/Mi ha detto se ti senti così vivo/Non guardare indietro mai e vai uh”. Il Volo, ‘Capolavoro’: il trio in purezza. Pop alla loro maniera. “Cadi come dal cielo come un capolavoro/Prima di te non c’era niente di buono/Come se/Tu fossi l’unica luce a dare un senso”. Dargen D’Amico, ‘Onda alta’: il più dance di tutti, propone la canzone più sociale e ha il coraggio di affrontare i temi di guerra e migranti. “C’è una guerra dei cuscini/Ma cuscini un po’ pesanti/Se la guerra è dei bambini/La colpa è di tutti quanti”. “Navigando navigando verso Malta senza aver mai nuotato”. Il Tre, ‘Fragili’: parla di un suo recente periodo oscuro, le radici nel rap. “Siamo fragili/Come la neve/Come due crepe/E so che non è facile/Volersi bene/Stare in catene”. Mister Rain, ‘Due altalene’: una ballad per provare a ripetere il successo di ‘Supereroi’. “Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme/Anche se dura un secondo come le comete/griderò, griderò il tuo nome fino a perdere la voce/sotto la pioggia sotto la neve”. ‘Ricchi e Poveri’, ‘Ma non tutta la vita’: l’incipit che ‘che confusione’, evocativo di una delle loro hit’, provoca un ‘ohh’ di gioia durante gli ascolti. “Che confusione il sabato/E’ quasi peggio di quello che dicono, con te però/C’è qualcosa di magico/C’è un non so che, un non so che bellissimo”. Si divertono e divertono, e ‘pompano’, come piace a questo festival. (AGI)
MAD