Il discorso di Benito Mussolini del 3 gennaio 1925 (detto anche discorso di Mussolini sul delitto Matteotti) è considerato uno dei principali momenti di svolta che ha portato alla trasformazione del regime in una dittatura.
Il discorso in Parlamento di Giacomo Matteotti del 30 maggio 1924 sui brogli elettorali aveva creato grande disagio al governo Mussolini. Il successivo omicidio del parlamentare fu attribuito dalle opposizioni e da parte della stampa indipendente e dell’opinione pubblica alla diretta o comunque connivente responsabilità dei vertici del Fascismo. Nel mese di dicembre 1924, in seguito a forti tensioni interne al Partito e al governo riguardo a una riforma dell’esercito, Mussolini propose una nuova legge elettorale che ripristinava il collegio uninominale, creando scompiglio anche tra l’opposizione. Dato il contesto di instabilità del governo e la minaccia della riforma elettorale che colpiva i partiti di massa socialisti e popolari, venne pubblicato dai capi dell’opposizione il memoriale di Cesare Rossi che accusava e provava la complicità dei vertici del fascismo nel delitto Matteotti. Mussolini cercò di superare l’impasse in un discorso, tenuto il 3 gennaio 1925, con cui, assumendosi la responsabilità “morale” e non materiale dell’omicidio, tentò di chiudere la questione e risolvere la posizione difficile in cui si era venuto a trovare il Partito fascista.