L’affluenza alle elezioni locali che si svolte oggi in Tunisia è stata dell’11,66%, secondo l’Isie, il più alto organo elettorale, in linea con l’elevata astensione alle votazioni indette dal presidente Kais Saied da quando ha assunto i pieni poteri.
La partecipazione supera di pochi decimi quella registrata alle elezioni parlamentari di un anno fa (11,3%), che hanno registrato la più alta astensione dell’intera transizione, e mostra la continua perdita di fiducia nei processi elettorali del Paese.
Un totale di 1.059.004 tunisini su nove milioni di elettori hanno votato per eleggere, tra 6.177 candidati, i membri dei 279 consigli locali di nuova creazione, prima tappa della costituzione definitiva del Consiglio nazionale delle regioni e dei distretti (Cnrd), la seconda camera del Parlamento che Said ha introdotto nella sua nuova Costituzione del 2022. “Questi consigli locali saranno più vicini ai cittadini” e contribuiranno a tradurre nel Cnrd “le aspirazioni e le richieste” dei tunisini, ha affermato Saied a urne aperte.
Saied, eletto democraticamente nel 2019, ha assunto i pieni poteri nel luglio 2021 per “rettificare il corso della transizione democratica” e con queste elezioni culmina il suo progetto di una “Nuova Repubblica”, costruita “dalla base verso l’alto”. Lo fa con un nuovo quadro costituzionale “ultrapresidenziale” in cui il Parlamento ha perso prerogative e con partiti politici esterni alla scena tunisina, soprattutto dopo gli arresti di esponenti dell’opposizione che restano in carcerazione preventiva accusati, tra gli altri capi, di “complotto contro lo stato”.
La prima preoccupazione dei tunisini continua ad essere tuttavia la crisi economica, l’elevata inflazione e la carenza di generi alimentari (pane, tè, caffè, farina, zucchero), piuttosto che il progetto del presidente di cambiare la struttura di governance del Paese, concordano analisti e candidati. (AGI)
BRA