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Piazza Fontana: Sala, chiederemo sempre verità a ogni Governo

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Era il 12 dicembre del 1969 quando un’esplosione alla Banca Nazionale dell’Agricoltura provoco’ la morte di 17 persone e il ferimento di altre 88. In ricordo di quella tragedia, la città di Milano, come ogni anno, si è riunita in un corteo con partenza da Piazza della Scala e arrivo in Piazza Fontana, dove alle 16:37, ora in cui scoppiò la bomba, sono state deposte le corone. Milano “non rinuncerà mai a cercare la verità e ogni anno rinnoverà la sua richiesta a ogni governo, all’attuale e a quelli successivi per la richiesta di verità”, ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Oggi c’è indignazione per la mancanza di giustizia della strage pur sapendo grazie alla magistratura che questo attacco terroristico è stato concepito nell’ambiente dell’eversione nera”, ha aggiunto. “Ogni anno ripetono i giornalisti sempre la stessa domanda: chiedete ancora giustizia? La risposta è sì” ma “noi siamo qua prima di tutto a fare memoria e testimoniare”, ha concluso. “A noi spetta un compito ben preciso: quello della Memoria, in un Paese dalla memoria troppo corta, da legare alla conoscenza della storia, soprattutto del Novecento, il cui insegnamento deve ritornare centrale nelle scuole di ogni ordine e grado”, ha affermato Roberto Cenati, presidente dell’ANPI della Lombardia e del Comitato di Milano e provincia.
Per piazza Fontana, “come per le altre stragi neofasciste, non ci accontenteremo però della sola Memoria”, ha ribadito. “Continueremo ad esigere, a pretendere la verità, sugli autori materiali, sui mandanti, sui depistatori e su coloro che, all’interno dello Stato, hanno spinto nella direzione contraria alla ricerca della verità. Dobbiamo – ha concluso – ribadire che vogliamo verità e giustizia, vogliamo che si aprano tutti gli armadi e si svelino tutti i segreti”. Quello che “stiamo facendo questa sera è importante, il ricordo di quelle persone e di quelle organizzazioni a cui appartenevano”, aggiunge Sergio Cofferati, ex segretario della Cgil. Tutto quello “che stiamo facendo è per confermare valori di democrazia”, ma “ci sono ancora dei pericoli”. La Costituzione “può essere cambiata cammin facendo, servirebbe uno statuto lavoratori anche per i giovani. Non siamo mai arrivati alla fine di un percorso che deve essere continuamente aggiornato, perché la democrazia richiede questo. Molte cose ci aspettano, dobbiamo insieme provare a farle”, ha auspicato. Il tentativo “di ridimensionarla e reintrodurre pratiche violente di carattere fascista o addirittura nazista va contrastato”. Grazie “per tutto quello che abbiamo fatto, ma non basta”. Al ricordo, oltre al sindaco Giuseppe Sala, erano presenti anche Enrico Vizza, segretario Uil Milano e Lombardia, Roberto Cenati, presidente Comitato permanente antifascista, Giorgia Anfossi, studentessa, Federico Sinicato, presidente Associazione familiari di Piazza Fontana. (AGI)