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Il canto lirico italiano è Patrimonio umanità

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Un applauso come quello che saluta una grande esibizione all’Opera: così i delegati dell’Unesco hanno approvato per acclamazione l’inserimento del canto lirico italiano nel Patrimonio dell’Umanità. La decisione è arrivata da una riunione dalla 18ma sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, svoltasi in Botswana, e corona una battaglia iniziata nel 2011, quando i cantanti lirici solisti si costituirono nell’associazione Cantori professionisti d’Italia per diffondere il valore della musica e del teatro d’opera come eccellenza della cultura italiana.
L’Opera Lirica, il Melodramma, il Recitar cantando e il Belcanto hanno avuto il via libera da 24 Paesi del Comitato in rappresentanza dei 181 Stati contraenti.
“Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il Canto lirico è un’eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Questa bella notizia del canto lirico italiano Patrimonio dell’Umanità si associa alla firma dell’ipotesi dello schema di rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche, che da 20 anni non veniva rinnovato”, ha aggiunto il ministro.
Nelle stesse ore, infatti, è stato firmato il pre contratto che dovrebbe portare al rinnovo del Ccnl delle Fondazioni liriche con l’introduzione dell’indennità di discontinuità”. Il ministro si è detto pronto “ad accogliere qualsiasi proposta” e la Cgil ha fatto sapere che “accoglie con favore la disponibilità” e ha auspicato una pronta convocazione delle organizzazioni sindacali”.
Sangiuliano ha sottolineato che “il canto lirico aiuta a diffondere la lingua italiana, è uno dei tratti distintivi dell’italianità, un patrimonio immateriale che forse non è palpabile ma è più importante di una cosa palpabile”. Concorda anche il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, che si è occupato del dossier, per il quale il riconoscimento va “ai 400 anni di storia che il canto lirico italiano ha alle spalle e a una forma d’arte che, tra i vari significati, ha anche quello di tenere viva la nostra lingua”.
Un tributo a questo riconoscimento è in programma fin dalla prima della Scala. Il concerto del Senato di Natale di domenica prossima, inoltre, sarà dedicato all’Opera italiana. (AGI)