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Cybersecurity: politici e tecnici a confronto a convegno Bv Tech

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“La politica deve ascoltare tutti gli esperti del settore, al fine di mettere poi in atto quel salto di qualità dal punta di vista legislativo e di governance che deve compiere il nostro Paese”. Lo ha detto, nel corso del convegno dedicato alla sicurezza dei dati e delle infrastrutture critiche nazionali, organizzato da BV TECH, presso la Sala Nassirya del Senato, il senatore di Italia Viva Enrico Borghi.
La vicepresidente FI del Senato, Licia Ronzulli, ha invece ribadito “l’urgenza di sviluppare una cultura digitale dell’etica, per consentire a tutti i cittadini una piena fiducia nei servizi digitali, i quali spesso, attraverso un uso distorto, possono rappresentare una minaccia per tutto il Paese”. Sull’importanza di sviluppare un quadro normativo è poi intervenuto il prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia Cybersicurezza Nazionale, sottolineando “il ruolo che l’AI può giocare ai fini del contrasto contro le minacce informatiche è fondamentale, a patto che si investa in competenze e soprattutto nello sviluppo normativo”. Quadro normativo che, nel settore digitale, secondo il prefetto Alessandra Guidi, vicedirettore del DIS, “ad oggi, risulta inadeguato e non in grado di affrontare le sfide che verranno”. (AGI)
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Cybersecurity: politici e tecnici a confronto a convegno Bv Tech (2)
Pubblicato: 06/12/2023 20:44
(AGI) – Roma, 6 dic. – Dopo gli interventi istituzionali, il confronto è proseguito con il fondatore e ad Secure Network BV TECH, Alvise Biffi, il quale ha sottolineato “l’importanza di investire in competenze e, soprattutto, di sviluppare una formazione di nuove tecnologie made in Italy volta a portare alle piccole medie imprese e alle istituzioni un elemento di partenariato pubblico-privato-accademico in grado di andare nella direzione indicata dal nostro governo per innalzare il livello medio della cybersecurity del nostro tessuto produttivo e industriale”.
Nel corso dell’iniziativa è stato anche affrontato il tema giuridico dal punto di vista delle piccole medie imprese con l’avvocato Stefano Mele, Partner di Gianni & Origoni e responsabile dipartimento Cybersecurity& Space Law il quale ha sostenuto che “negli ultimi anni la capacità delle imprese di rendersi conto dei rischi è aumentata, dal momento in cui più dell’80% delle PMI oggi è consapevole del pericolo che corre. Il problema – ha aggiunto – è come vengono spesi i soldi per difendersi. Spesso infatti si acquistano antivirus, che purtroppo non bastano. Ecco perché è importante, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica in questi temi, creare piattaforme comuni, tra Stato, imprese ed Università. Ed il progetto Cyber 4.0 rappresenta proprio questo”.
Il Direttore della Polizia Postale, Ivano Gabrielli, ha a sua volta messo in evidenza “lo sviluppo che in questi ultimi anni ha avuto la Polizia di Stato nell’affrontare le novità digitali, nel creare un’autorità in grado di guardare alla cybersecurity e soprattutto di sviluppare norme importanti per chi fa attività investigativa, fino a poco tempo fa impensabile”, sottolineando anche “come ancora tutto questo non possa bastare, dal momento in cui quello che ci aspetta è un futuro difficile, in cui la cyberwar non è più da teorizzare ed immaginare, bensì la stiamo vedendo in atto. E, infatti, la stessa criminalità – ha concluso – oggi sta iniziando a guardare agli asset tecnologici in maniera diretta e noi dovremo farci trovare prontissimi”. (AGI)
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