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Accordo in extremis tra Israele e Hamas. La tregua prosegue

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Prolungato di un giorno il cessate il fuoco per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari. Attentato a Gerusalemme, uccisi due israeliani
AGI – A poco meno di un’ora dalla fine della tregua iniziale siglata per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari e, soprattutto, la liberazione degli ostaggi catturati in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi, Israele ed Hamas raggiungono un nuovo accordo per prolungare di un giorno il cessate il fuoco. A darne notizia, per primo, l’esercito israeliano.
Poco dopo, in una nota, anche Hamas conferma di aver accettato il prolungamento della tregua. A suggellare l’intesa un comunicato del Qatar, tra i principali paesi mediatori: “Le parti palestinese e israeliana hanno raggiunto un accordo per estendere la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza per un ulteriore giorno alle stesse condizioni precedenti, ovvero il cessate il fuoco e l’ingresso degli aiuti umanitari, nel quadro della mediazione congiunta dello Stato del Qatar”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Affari Esteri del Qatar, Majed Al Ansari, in un comunicato.
Il prolungamento della tregua arriva a ridosso dello scoccare della fine dei primi sette giorni di cessate il fuoco e nel giorno in cui per la sesta volta dall’attacco di Hamas del 7 ottobre il segretario di Stato Usa Antony Blinken torna in Israele. Il governo americano “resta determinato a garantire il rilascio di tutti gli ostaggi catturati da Hamas durante il suo brutale attacco”, ha detto il presidente Usa Joe Biden.
Nella notte, nonostante il proseguire della mediazione, la trattativa sembrava essere vicina al fallimento, con lo Stato di Israele che ha accusato Hamas di non rispettare gli accordi, intimando di presentare una nuova lista “accettabile” di ostaggi da liberare. “I combattimenti riprenderanno se la lista di ostaggi presentata dai mediatori rimane inaccettabile”, hanno riferito fonti israeliane al termine della riunione del gabinetto di guerra.
Scambio di accusa tra Israele e Hamas
Hamas ha inizialmente addebitato a Israele il non raggiungimento di un nuovo accordo: “Israele ha rifiutato di ricevere sette donne e bambini ostaggi e i corpi di altri tre che i terroristi hanno detto essere stati uccisi durante il bombardamento israeliano in cambio di un’estensione temporanea della tregua”, ha spiegato il gruppo di Hamas al potere a Gaza, rivolgendosi poi ai propri combattenti avvertendoli di tenersi pronti a riprendere i combattimenti.
Poi la notizia di scontri vicino al carcere di Ofer, nella città di Beitunia, a ovest di Ramallah, la prigione militare da cui vengono rilasciati i prigionieri palestinesi, nell’ambito dell’accordo siglato per la tregua, che hanno causato un morto e diversi feriti.
Nella tarda serata di ieri Hamas aveva liberato sedici ostaggi tra cui anche cittadini thailandesi. Tra gli ostaggi liberati anche una cittadina americana, Liat Beinin Atzili, secondo ostaggio statunitense finora rilasciato. Nella notte poi, Israele ha liberato 30 prigionieri palestinesi. Tra questi, anche Ahed Tamimi, militante di 22 anni diventata una figura chiave per i palestinesi che sfidano l’occupazione israeliana.

Di Serenella Ronda – fonte: AGI