Domani il piano ‘Educare alle relazioni’
In migliaia a Firenze per ricordare Giulia
Centinaia di studenti riversati nei cortili dei licei romani fanno “rumore” per Giulia e per ogni vittima di femminicidio.
Al Manara, al Morgagni, all’Orazio e al Tasso, così come al Farnesina, al Virgilio, al Talete e al Mamianie in molti altri licei della capitale gli studenti si oppongono al minuto di silenzio del ministro Valditara. “Nelle aule, nei corridoi, diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto.
Fate rumore con ciò che potete”. L’appello degli studenti. Con chiavi, megafoni, applausi, fischi e colpi sui banchi, gli studenti della Capitale si stanno mobilitando contro la “società patriarcale. Per Giulia, per tutte, bruciate tutto. Siamo il grido di chi non c’è più. Mai più vittime”. “Mai più vittime”. Fumogeni viola, fischi, urla, applausi, e il conto alla rovescia alle 11, orario indicato per il minuto di silenzio richiesto dal ministro dell’Istruzione Valditara per Giulia Cecchetin. “Sono il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”, il coro cantato dai giovani ed esploso in “rumore”.
Questa l’iniziativa portata avanti dai licei di Roma dove tutti gli studenti, per Giulia e ogni vittima di femminicidio, si sono riversati nei cortili e nei corridoi: “Facciamo rumore e bruciamo tutto”, ripetono.
Dal Manzoni al Tenca, dal Vittorini al Carducci, sono tanti i licei milanesi che hanno raccolto l’appello di Elena Cecchettin a fare rumore invece di osservare un minuto di silenzio per ricordare sua sorella Giulia.
“Per le sorelle uccise non basta il lutto” è il messaggio degli studenti del liceo classico Manzoni, che nel cortile della scuola hanno ricordato che “la notizia della morte di Giulia ci fa arrabbiare ma non ci stupisce più perché Giulia è una delle tante, una delle tante donne uccise da un bravo ragazzo di buona famiglia”.
“Tutto questo è inaccettabile, una morte ogni 72 ore è inaccettabile, parlatene in classe, con gli amici e i parenti, discutete sull’argomento, non state in silenzio. Vogliamo giustizia, vogliamo decostruzione, vogliamo rumore”, l’appello degli studenti del liceo classico Carducci.
In un altro classico, al Tito Livio gli studenti hanno deciso di dipingere di rosso una panchina nel cortile della scuola come simbolo contro la violenza sulle donne, mentre allo scientifico Vittorini è stata letta in ogni classe la poesia ‘Se domani’ di Cristina Torres-Caceres mentre gli studenti facevano rumore.
Anche al Tenca, liceo di scienze umane, è stato riproposto l’invito della sorella di Giulia a “bruciare tutto” e studenti e studentesse hanno intonato cori ‘Giulia Giulia’ e alzato cartelli per ricordarla.
E’ per domani invece l’appuntamento lanciato dai collettivi studenteschi della Statale di Milano per un minuto di rumore davanti all’università “per un flash mob per ricordare Giulia, per dare forza alla sorella Elena e a tutte le persone a loro care. Invitiamo il mondo della formazione a partecipare, con un oggetto rumoroso e con un cartello da lasciare appeso sulle pareti della Statale, dove lasceremo una corona di alloro fuxia e una targa per ricordare Giulia e per tutti coloro che mancano tra noi”.
Fonte : ANSA