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Il “miracolo” del Presidente

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Dall’accoglienza riservata al Capo dello Stato alla continuità produttiva dello stabilimento

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Taranto per l’inaugurazione del Festival della Cultura Paralimpica

«Ci piacerebbe che analoghe attenzioni avesse la manutenzione ordinaria dello stabilimento, in particolare per le zone periferiche che vedono alcuni lavoratori districarsi al limite del decoro».

É quanto chiede Umberto Renna, coordinatore territoriale della Cisl Fp Taranto-Brindisi in riferimento alla visita del Capo dello Stato all’interno dell’Arsenale di Taranto per l’inaugurazione del Festival della Cultura Paralimpica.

«È giunto al termine l’evento che ha visto, dopo circa 40 anni, la presenza della massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme ad altre alte figure della scena politica e militare all’interno dell’Arsenale».

«I preparativi per l’accoglienza del Presidente, come si conviene ad un ospite di riguardo, sono stati opportunamente straordinari con un’imponente opera di pulizia, sfalcio erba, piantumazione di fiori, pitturazioni, opere edili e stradali, messi in atto da personale interno ed esterno allo stabilimento».

«Come è noto – osserva Renna – negli ultimi tempi abbiamo visto il coinvolgimento dell’Arsenale in diversi contesti che l’hanno resa protagonista, come l’aver accolto il set del film “Comandante”, la tappa della“Marathon del Mediterraneo”e, per ultimo, essere la sede del Festival della Cultura Paralimpica; eppure, ci piacerebbe che analoghe attenzioni avesse la manutenzione ordinaria dello stabilimento, in particolare per le zone periferiche che vedono alcuni lavoratori districarsi al limite del decoro».

«Accogliamo con favore le iniziative che danno lustro all’Arsenale e alla città ma è necessario che il medesimo impegno, corale e straordinario, sia profuso sui temi che garantiscono la continuità produttiva e l’occupazione nello stabilimento (più volte rappresentati) come le manutenzioni delle unità navali, le assunzioni necessarie, oltre al pericolo costante di esternalizzare lavorazioni e servizi».

«In questo contesto  – ricorda Renna – è utile ricordare la precarietà in cui versano i corsisti del “fallimentare” Concorso per 315 posti previsti per l’Arsenale (nella realtà poco più di 160), che li vedono in veste di tirocinanti relegati a seguire lezioni senza libri (perché non ancora arrivati), senza postazioni idonee per seguire le lezioni (senza un banco) e, dulcis in fundo, senza un rimborso spese da circa 3 mesi».

«Come Cisl Fp siamo convinti che le due realtà dell’Arsenale possano coesistere, che lo stabilimento possa essere attrattivo e accogliente per spazi culturali senza, però, trascurare la sua origine di sito industriale manutentivo più grande del Ministero della Difesa, essenziale per il mantenimento e l’operatività della flotta navale della Marina Militare e per l’economia ionica, auspicando che le forze politiche intervenute siano dello stesso avviso».

Di Fabio Mancini – fonte: https://www.tarantobuonasera.it/