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Guerra Russia-Ucraina, Meloni sente Zelensky: “Sostegno dell’Italia a tutto campo per una pace giusta”. E lui la ringrazia: grazie a lei l’Italia ha una forte leadership

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I27 ministri della Difesa dell’Ue si sono riuniti a Bruxelles per fare il punto della situazione sull’Ucraina, ospitando in collegamento l’omologo di Kiev Rustem Umerov per un aggiornamento sulle esigenze più pressanti. “Il nostro sostegno è incrollabile”, ha rimarcato l’alto rappresentante Josep Borrell. Le notizie che vengono dall’Ucraina però non sono buone. Anzi. “Il fronte potrebbe cedere e c’è la seria possibilità che la guerra venga persa”, confida un diplomatico europeo che conosce bene il dossier. “In Europa -aggiunge- manca totalmente il senso d’urgenza”. A ben vedere, però, non è solo il Vecchio Mondo a scricchiolare sotto il peso dei fronti che si moltiplicano. Anche gli Stati Uniti, per ragioni politiche interne o di revisione delle strategie globali, potrebbero essere arrivati vicini al limite del loro impegno in termini di aiuti militari.
La Russia, al contrario, sta spingendo sull’acceleratore e nei territori occupati in Ucraina ha ammassato ben 400.000 uomini. Il che si sta traducendo in una forte pressione al fronte. “Avdiivka probabilmente cadrà e rischiamo di perdere il controllo della linea”, fa sapere una fonte militare ucraina con conoscenza diretta della situazione sul campo. “Abbiamo bisogno di rinforzi ma non ci sono”.
Si tratta di una lettura molto pessimista condivisa, a modo suo, dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che ha preso parte al Consiglio Ue per una colazione di lavoro e oggi si recherà al collegio dei Commissari della Commissione Europea. “La situazione sul piano di battaglia è difficile e questo ci deve spingere ancora di più ad aiutare l’Ucraina, perché non possiamo permettere a Putin di vincere questa guerra”, ha messo in guardia. Il punto è come.
L’Ue, dal canto suo, fatica. Il piano munizioni, che aveva ad esempio l’obiettivo di dare a Kiev un milione di munizioni entro il prossimo marzo, rischia di non essere rispettato. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, è di questo parere. Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato Interno, è invece convinto che la capacità produttiva in Europa ci sia e che tocca ora agli Stati membri “piazzare gli ordini” e definire le priorità per l’export a vantaggio di Kiev. Borrell ha annunciato che Francia e Germania, in quanto capofila di un consorzio di sette Paesi, consegneranno tra il 2023 e il 2024 “120-180mila” munizioni all’Ucraina, da aggiungersi alle 300mila già inviate. “Se si contano i programmi nazionali possiamo aggiungere cifre significative”, nota un alto funzionario Ue. Resta ad ogni modo la questione dell’urgenza.
Fonte: https://www.lastampa.it/


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