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Spagna: investitura blindata per Sanchez,in campo 1.600 agenti

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Il ministero degli Interni spagnolo schiererà domani e dopodomani a Madrid oltre 1.600 agenti della polizia nazionale e della Guardia Civil in occasione della plenaria del Parlamento chiamata a votare la fiducia al premier uscente Pedro Sanchez. Lo ha riferito ai media spagnoli il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska. L’accordo tra Sanchez e i secessionisti catalani di Junts per Catalunya, che hanno offerto i loro indispensabili voti in cambio di un’amnistia per il tentativo di secessione del 2017, ha provocato una mobilitazione della destra, guidata dai nazionalisti di Vox, che ha portato migliaia di persone in piazza in tutte le principali città spagnole, non senza scontri con le forze dell’ordine.
Il dispositivo di sicurezza sarà tra i maggiori mai approntati nella capitale spagnola per proteggere un evento pubblico negli ultimi anni, superato solo dall’incoronazione di Filippo VI nel giugno 2014 (quasi 7 mila agenti) e dalla partita di Copa Libertadores tra Boca Juniors e River Plate (2.054 agenti).
Il governo ha difeso il diritto dei cittadini a manifestare ma ha invitato alla calma per scongiurare un’ulteriore inasprimento del clima di tensione e polarizzazione. “Il diritto di manifestare è legittimo, quelli che ci hanno preceduto lo hanno combattuto e noi lo garantiamo perché se ne goda e se ne faccia uso”, ha detto la portavoce dell’Esecutivo ad interim, Isabel Rodriguez, nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri odierno.
Rodriguez ha ricordato che il diritto di manifestare per ciò che ciascuno ritiene opportuno esclude “ogni tipo di violenza” e ha avvertito che quando tali episodi si verificano “ciò che ci si aspetta da ogni democratico è di condannarli”.
La portavoce ha sottolineato che il governo ha “assoluto rispetto” per il diritto di manifestare e ha confidato che la sessione di investitura che si terrà mercoledì e giovedì alle Cortes si svolgerà “in totale normalità”, poiché si tratta di un’occasione “più che formale”. (AGI)