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Fondi, attacco ad Amnesty. “Quei milioni dall’Occidente sui conti esteri dei macellai”

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Una delle principali conseguenze collaterali della guerra tra Israele e Hamas è aver scoperchiato il vaso di Pandora dei finanziamenti internazionali alle Ong

Una delle principali conseguenze collaterali della guerra tra Israele e Hamas è aver scoperchiato il vaso di Pandora dei finanziamenti internazionali alle Ong. Intervenendo al Congresso Nazionale della «Federazione Associazioni Italia Israele» il vicepremier Matteo Salvini non ha usato giri di parole: «Il terrorismo islamico è anche un business. Sono convinto che sui conto correnti di qualcuno di questi bestiali macellai ci siano decine di milioni di euro a cui altri paesi occidentali stanno contribuendo e sono stufo di contribuire all’arricchimento personale di gente che dovrebbe essere cancellata dalla faccia della terra». Salvini ha sostenuto la necessità di dover «andare fino in fondo sulle fonti di finanziamento. Sono convinto che i terroristi abbiamo documentato la carneficina per sollecitare una reazione e alimentando una divisione proprio in un momento in cui c’era un avvicinamento di alcuni Paesi islamici a Israele».

Ma c’è un altro passaggio dell’intervento destinato a far discutere: «Dobbiamo anche scoperchiare il tema dei finanziamenti delle organizzazioni internazionali. Facciamo nomi e cognomi: Amnesty international». Amnesty dal 7 ottobre è finita in varie occasioni al centro della bufera per posizioni ritenute da più parti come sbilanciate a favore della causa palestinese, non ultima la vicenda dei volantini degli ostaggi israeliani strappati a Napoli. Eppure «l’organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo» riceve un fiume di denaro tra donatori privati e finanziamenti pubblici di Comuni, enti parastatali e soprattutto europei.

Il Giornale ha visionato i «contributi da parte della pubblica amministrazione» ricevuti da Amnesty dal 2018 al 2021 e gli importi sono notevoli. È importante sottolineare che Amnesty è un’organizzazione attiva in tutto il mondo e che i dati in questione si riferiscono alla sola Amnesty Italia, il che è significativo dell’enorme mole di denaro che l’ong riceve. Per fare qualche esempio concreto, nel 2021 risultano incassati il 21/07 10.293,74 euro dalla Commissione europea tramite l’Università degli Studi di Trento per il Progetto Hatemeter e il 08/01 76.273,02 euro sempre dalla Commissione europea tramite Fondazione Bruno Kessler per il progetto Kid Actions. Ma è con il progetto Stand by me che Amnesty Italia riceve da Bruxelles due maxi finanziamenti da 336.753,82 e 717.935,76 euro, come se non bastasse anche l’Agenzia Nazionale per i Giovani italiana ha versato nelle casse di Amnesty Italia nel 2021 69.074,40 euro. Anche nel 2020 la Commissione europea è stata generosa nei finanziamenti con 58.448,24 euro per il progetto Start the change e 13.335,86 euro tramite Cospe cooperazione per lo sviluppo. Nel 2022 la Commissione europea, attraverso il progetto Mondo Mlal, ha erogato l’11 aprile 29.804,27 euro per «Start the Change!».

Dove non arrivano le istruzioni europei, ci pensano i Comuni italiani (in prevalenza, ca va sans dire, amministrati dal centrosinistra). Scorrendo l’elenco dei finanziamenti ad Amnesty Italia si trovano istituzioni pubbliche di ogni genere, dalla Regione Emilia Romagna a quella siciliana, da l’Università La Sapienza a varie biblioteche fino a un elenco lunghissimo di scuole.

Dove è però necessario fare maggiore luce sono i finanziamenti ricevuti dall’estero o da contribuenti non pubblici poiché potrebbero rivelare sorprese o commistioni quantomeno inusuali.

 

Di Francesco Giubilei – fonte: https://www.ilgiornale.it/