Type to search

Pd: dal medico all’operaia, su palco Roma “Italia che fatica”

Share

Dal giovane medico specializzando all’attivista del clima, passando per le lavoratrici in lotta per difendere il posto di lavoro e l’operatrice che si occupa di disabili. Elly Schlein porta sul palco di Piazza del Popolo un ‘campione’ dell’Italia che “che fa fatica ad arrivare a fine mese”, come denuncia il Pd. Il giovane medico specializzando al Careggi di Firenze Lorenzo Cuccoli, ad esempio, denuncia i “taglia alla sanità”, dimostrazione che “la pandemia non ci ha insegnato nulla” e ringrazia l’ex ministro Roberto Speranza per quanto fatto nella lotta al Covid, tra gli applausi della piazza. Un segnale politico, quello del popolo dem, che arriva a pochi giorni dal via libera del parlamento alla commissione di indagine sulla pandemia. “C’è un chiaro progetto che mira a definanziare fino a smantellare la sanità pubblica per portarci verso un sistema privatistico”, dice Lorenzo, “dove chi ha soldi si cura e chi non ne ha soffre e muore. Un’altra Italia c’è e non resterà on silenzio, lunga vita alla sanità pubblica”. Silvia è una donna con disabilità che lotta da anni per i diritti di chi, come lei, vede negato il diritto ad essere madre. “Considerano le donne con disabilità non in grado di portare a termine una gravidanza. Donne considerate solo bisognose di cure e non in grado di svolgere un ruolo genitoriale, ma se queste donne fossero sostenute potrebbero diventare madri come desidera qualsiasi donna. Questa miopia la ritroviamo anche nella legge di bilancio”, aggiunge. Sale sul palco una giovane ragazza. Si presenta così: “Siamo quelli che dormono in tenda, quelli a cui questo governo non ha ancora dato una risposta. Andare all’università, oggi, significa avere un reddito di centinaia di migliaia di euro l’anno. Altrimenti non hai la possibilità di pagarti l’affitto di una stanza”. Da Bologna arriva la testimonianza delle lavoratrici della Perla : “E’ bellissima questa piazza”, dice una di loro: “Una speranza per il mondo del lavoro. La vertenza fatta da 324 lavoratrici che stanno mettendo agli occhi della opinione pubblica lo smantellamento della manifattura del nostro paese. Abbiamo una azienda ostaggio di un fondo finanziario, nel 2024 avrebbe potuto compiere settant’anni e invece rischia di non vedere l’anno nuovo. Il tessile italiano è diventato una rarità e viene cancellato nei fatti da una speculazione che sfrutta solo un brand noto in tutto il mondo. Noi siamo in questa situazione emblematica di quello che abbiamo nel Paese, abbiamo capacità incredibili frutto di maestranze al femminile che ormai sono rare nel settore, che non escono dalle scuole professionali ma si sviluppano nell’azienda, in anni. Non possiamo consentire alla speculazione finanziaria di mangiare quel poco che è rimasto del mondo manifatturiero del nostro Paese. Parliamo di oltre trecento lavoratrici, ma anche di un indotto che rischia di chiudere”. Sul palco sale il coordinamento per Opzione donna con lo striscione: “Opzione donna: diritto alla pensione rubato”. Le donne, spiega una di loro, “non solo esistono, ma sono una forza maggioritaria in questo paese e non hanno alcun timore. Mi chiamo Caterina e faccio parte del Comitato Azione donna social. Questo esecutivo ha cancellato opzione donna senza dare una possibilità di pensionamento a quarantamila donne che sarebbero potute andare n pensione nel 2024. Da questo palco chiediamo al governo di ravvedersi quanto prima. Opzione donna è una sola: contributivo, accessibile, con 58 o 59 anni di età e 35 anni di contribuzione. E nessun altro vincolo”, conclude. (AGI)
MOL