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Cina-Usa: addio a “diplomazia panda”, tre orsi tornano a Chengdu

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Pechino, 9 nov. – I panda tornano protagonisti simbolici delle tensioni tra Cina e Stati Uniti. I tre esemplari giganti dello zoo di Washington, Tian Tian, Mei Xiang, arrivati nel 2000, e il piccolo Xiao Qi Ji, “Piccolo Miracolo”, nato nel 2020, tornano in Cina, a Chengdu, in un clima di tese relazioni diplomatiche tra le due potenze globali. Nonostante una recente ripresa del dialogo, e la visita del vice premier cinese, He Lifeng – negli Usa fino al 12 novembre prossimo per aprire la strada a un possibile incontro tra i due presidenti, Joe Biden, e Xi Jinping – i rapporti tra Washington e Pechino rimangono complicati e la fine della “diplomazia dei panda” ne riflette le difficoltà.
Il ritorno in Cina dei tre esemplari dello Smithsonian National Zoo di Washington segue di pochi mesi le polemiche sul rientro a Chengdu di un altro orsetto del bambù, Ya Ya, alla scadenza di un prestito ventennale allo zoo di Memphis. Ya Ya era diventato diventato un simbolo delle tensioni geopolitiche: le sue non ottimali condizioni di salute alla scadenza del prestito avevano innescato polemiche sul trattamento degli animali in via di estinzione nei bio-parchi statunitensi e sferrato un duro colpo alla pratica di inviare all’estero gli orsi simbolo del soft power cinese.

Con i tre panda di ritorno in Cina, sottolinea la Cnn, lo zoo di Washington, il primo negli Usa ad accogliere esemplari di orsetti del bambù, dice addio a oltre cinquanta anni di “panda diplomacy”. Il ritorno a Chengdu dei due panda “chiude un capitolo importante in una storia di successo internazionale nella cura e nella conservazione degli animali”, ha commentato lo zoo di Washington.
Oltre mezzo secolo fa, i viaggi dei panda hanno segnato il ritorno della Cina sulla scena globale, dopo gli anni del comunismo radicale. I primi due panda arrivati negli Stati Uniti dalla Cina risalgono al 1972, in seguito allo storico viaggio dell’allora presidente Usa Richard Nixon, nella Cina di Mao Zedong, che ha spianato la strada all’allacciamento di relazioni diplomatiche tra gli Usa e la Repubblica Popolare Cinese, ma la diplomazia dei panda ha riguardato, fino ad anni recenti, anche molti altri Paesi: spesso gli orsi del bambù hanno preceduto l’arrivo del presidente cinese in visita ufficiale in un Paese, mandando il segnale che Pechino considerava in miglioramento le relazioni bilaterali. Con la partenza dei panda da Washington, ne rimangono solo allo zoo di Atlanta, in Georgia. Ma anche qui il contratto per il prestito dei quattro esemplari è in scadenza nel 2024, e per ora non si è parlato di una possibile proroga.