La tomba del Milite Ignoto a Roma rappresenta simbolicamente tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani
sabato 4 novembre 2023, ricorre in Italia la Festa dell’Unità nazionale e delle Forze, la giornata celebrativa istituita per commemorare la fine della Prima Guerra Mondiale con l’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti, firmato il 3 novembre 1918, che sancì la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia armate. Questa mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le celebrazioni con la tradizionale cerimonia all’Altare della Patria e la deposizione di una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto.
Chi è il Milite Ignoto? Ecco la sua storia, il significato, i film che ha ispirato e qualche curiosità meno nota.
Il Milite Ignoto è un militare italiano senza identità caduto al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, scelto tra i caduti privi di elementi che ne potessero permettere il riconoscimento con l’obiettivo di rappresentare simbolicamente tutti i caduti e i dispersi italiani durante il primo conflitto mondiale. L’idea di seppellire un soldato non riconosciuto caduto durante la prima guerra mondiale arrivò dal colonnello Giulio Douhet nel 1920, che suggerì il Pantheon come collocazione della salma simbolo di tutti i soldati caduti in guerra.
Il progetto di legge per la “Sepoltura della salma di un soldato ignoto” fu presentato alla Camera dei deputati il 20 giugno 1921, con una nuova collocazione rispetto al Pantheon: il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, il cosiddetto Altare della Patria che negli anni ’20 era ancora in fase di completamento.
Approvata la legge, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 20 agosto 1921, è partita la ricerca della salma da tumulare da parte di una commissione speciale presieduta dal tenente generale Giuseppe Paolini, ispettore per le onoranze alle salme ai caduti di guerra. L’obiettivo era individuare le salme di 11 soldati caduti al fronte, privi di qualsiasi segno di riconoscimento. Le undici salme furono individuate nell’ottobre successivo in altrettanti luoghi d’Italia, da Rovereto al Massiccio del Pasubio, dal Monte Grappa a Cortina d’Ampezzo, passando per Monte San Marco, Conegliano e Monte Ermada.
Le 11 bare furono riunite nella basilica di Aquileia il 28 ottobre 1921 e a scegliere quella da tumulare all’Altare della Patria fu Maria Maddalena Blasizza di Gradisca d’Isonzo, madre di un caduto non riconosciuto. La bara prescelta fu inserita in una cassa speciale inviata dal ministero della guerra, mentre le altre 10 salme furono sepolte nel cimitero della basilica di Aquileia in una cerimonia solenne che si è tenuta il 4 novembre successivo.
La bara del Milite Ignoto fu caricata a bordo di un treno speciale partito dalla stazione di Aquileia il 28 ottobre 1921 e giunto alla Stazione Termini di Roma alle 9.00 del 2 novembre, per poi essere trasportata alla basilica di Santa Maria degli Angeli in attesa della cerimonia solenne prevista per il 4 novembre di quell’anno, terzo anniversario dalla fine delle guerra. Alle 8.30 del mattino la bara fu caricata su un affusto di cannone e accompagnata fino alla sua collocazione definitiva, ai piedi della statua della dea Roma presso il Vittoriano.
Nel corso degli anni il cinema ha raccontato a più riprese la storia del Milite Ignoto, a cominciare dal documentario Gloria. Apoteosi del Soldato Ignoto del 1921, realizzato della Federazione Cinematografica Italiana e dell’Unione Fototecnici Cinematografici e incentrato sulla traslazione del Milite Ignoto da Aquileia fino a Roma. Nel 1983 Roberto Benigni ha dedicato un episodio del suo film Tu mi turbi a due soldati a guardia della tomba del Milite Ignoto, mentre nel 2011 è uscito il documentario di Leonardo Tiberi Il milite ignoto. La sua storia. Lo stesso regista è tornato sul tema tre anni dopo col film tv Fango e gloria – La Grande Guerra, realizzato in occasione delle commemorazioni per il centenario dall’entrata in guerra dell’Italia.
Nel 2021 Francesco Miccichè ha firmato il docufilm La scelta di Maria, dedicato alla figura di Maria Bergamas, la donna che fu scelta in rappresentanza di tutte le madri che avevano perso un figlio durante la prima guerra mondiale. La donna è stata interpretata da Sonia Bergamasco, mentre Cesare Bocci ha vestito i panni del Ministro della Guerra Luigi Gasparotto.
Fonte: https://www.gazzetta.it/