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Aumenti e pensioni tagliate, i medici pronti allo sciopero nazionale

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Entro i primi di dicembre i camici bianchi incroceranno le braccia contro una manovra che non risponde alle esigenze del settore “al collasso”. Il segretario di Anaao Assomed, Di Silverio spiega all’Agi le ragioni della protesta
AGI – “Siamo stati più volte sul punto di scioperare e per senso etico non lo abbiamo fatto, questa volta non ci tiriamo indietro”. A parlare all’AGI è Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato di medici e dirigenti sanitari Anaao Assomed, che ha annunciato una mobilitazione nazionale del comparto. La data non è stata ancora fissata ma “lo sciopero si terrà sicuramente tra fine novembre e inizi dicembre – spiega ancora – e non sarà una sola giornata, stavolta non ci fermiamo e non escludiamo niente a priori”.
Ma come fanno a scioperare i medici? “Come da normativa nazionale. Vengono salvaguardati solo i contingenti minimi, quindi tutto ciò che è urgenza. In questo modo le liste d’attesa cresceranno ulteriormente, ma i cittadini devono capire che non è colpa nostra, ci hanno portato a questo”.
E a condurre i medici a questa scelta, secondo le parole del segretario nazionale Anaao Assomed, è “una finanziaria che non risponde, né economicamente né legislativamente, alle esigenze di un sistema vicino al collasso. Non contiene quel coraggio che chiedevamo a un governo che ha speso parole encomiabili verso il settore”.
“Avevamo chiesto un aumento economico extra-contrattuale – spiega ancora all’AGI -, ci hanno dato uno stanziamento che inizialmente doveva essere solo per noi e, invece, è stato destinato a tutto il comparto compresi i convenzionati, diventando così al di sotto del tasso inflattivo. Avevamo chiesto una norma per abolire il tetto di spesa al personale, una detassazione o un aumento di indennità di specificità o di parte dello stipendio, si è risposto detassando il lavoro notturno per baristi e camerieri. Avevamo chiesto più investimenti per la sanità pubblica, hanno risposto dando 600 milioni alla sanità privata per combattere le liste d’attesa”.
Uno scenario al quale si aggiunge la questione del taglio agli assegni pensionistici. “Il colpo di grazia è arrivato con il taglio alle pensioni, che è una vera e propria mannaia, un attentato al diritto acquisito, io lo chiamo ‘articolo killer'”. Sulla questione, però, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha annunciato che si sta lavorando per correggere la norma con un maxi-emendamento.
“Attendiamo, non basterà solo l’annuncio sull’emendamento. Ci aspettiamo non solo che venga ritirato l’articolo sul taglio alle pensioni, certo, ma anche che ci sia un segnale in questa finanziaria con ulteriori investimenti. Si è inficiato un rapporto di fiducia, ora ci aspettiamo che alle parole seguano i fatti”. “Mentre chiediamo di rendere più appetibile la professione, vista la voragine che conta solo quest’anno 4mila medici che fuggono dal sistema sanitario nazionale, il taglio delle pensioni colpisce chi ha scelto di restare. In pratica, colpiscono la professione prima, durante e dopo. Voglio sapere chi curerà le persone”.
“Il tempo è scaduto – conclude Di Silverio -, noi non ci fermiamo né basterà un maxi emendamento per risolvere il problema e per farci recedere dallo sciopero. Vogliamo più investimenti”.
di Barbara Laurenzi – fonte: AGI