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Scrittrice inglese (n. Londra 1882 – m. suicida nel fiume Ouse 1941). Prestigiosa rappresentante del Bloomsbury Group, fu scrittrice, saggista e critica di forte personalità, che emerse anche nel suo impegno libertario e a volte fuori dagli schemi a favore dei diritti civili e della parità tra i sessi. Tra le sue opere Mrs. Dalloway (1925; trad. it. 1946) eTo the lighthouse (1927; trad. it. 1934) sono forse i suoi capolavori.
VITA E OPERE
Figlia del critico letterario sir Leslie Stephen e di Julia Prinsep Jackson, ricevette dai genitori un’ottima educazione umanistica. Quando era ancora adolescente il dover affrontare il dolore per la morte della madre scatenò in lei i primi disturbi psichici, che l’avrebbero accompagnata per tutta la vita fino alla sua tragica scomparsa. Sposò nel 1912 Leonard S. W., con il quale diresse una casa editrice londinese (The Hogarth Press). Nella loro abitazione, presso il British Museum, si riuniva il gruppo di intellettuali chiamato Bloomsbury group. I due primi romanzi, The voyage out (1915; trad. it. 1951) e Night and day (1919; trad. it. 1957), la mostrano già in possesso di raffinati mezzi espressivi, ma non si distaccano dalla tecnica narrativa tradizionale. Formatasi sotto il duplice influsso del razionalismo, grazie al padre che era studioso del Settecento, e dell’estetismo, la W. andò elaborando l’intenzione d’invertire il procedimento narrativo: non più personaggi fatti vivere attraverso azioni, ma effetto della realtà esteriore sulla coscienza e sullo spirito. Questo radicale mutamento apparve in forma sempre più chiara e dominante nelle opere narrative che seguirono: Jacob’s room (1922; trad. it. 1950); Mrs. Dalloway (1925); To the lighthouse (1927); Orlando (1928; trad. it. 1933); The waves (1931; trad. it. 1956); The years (1937; trad. it. 1955); Between the acts (1941; trad. it. 1979). Oltre a due biografie: Flush (1933; trad. it. 1934; biografia del cane di Elizabeth Barret Browning) e Roger Fry (1940), pubblicò raccolte di notevolissimi saggi critici: A room of one’s own (1929); The common reader (due serie, rispettivamente 1925 e 1932). Postumi sono apparsi: una raccolta di novelle, A haunted house (1943; trad. it. 1950), che aggiunge inediti a una raccolta pubblicata prima dei romanzi col titolo Monday or Tuesday, e volumi di saggi vari, in parte critici; Death of the moth (1942), The moment (1947), The Captain’s death bed (1950), tutti a cura del marito, che pubblicò anche estratti dai diari nel volume A writer’s diary (1953). Autrice di opere che occupano un posto cospicuo nella narrativa sperimentale della prima metà del Novecento, la W. fu delicata indagatrice di moti dello spirito, ma con temperamento di fondo lirico; i suoi libri, scritti in bellissima prosa, tendono a formare un disegno musicale e i suoi squisiti personaggi femminili, per quanto sottilmente trasposti, sono quasi sempre autoritratti.