Un team di archeologi egiziano-tedeschi ha scoperto alcune nuove stanze all’interno della Piramide di Sahura, che ha sempre rappresentato un grande mistero.
Maestose e affascinanti, le piramidi in Egitto celano ancora moltissimi segreti che potrebbero rivelarci ricchi tesori e preziose informazioni sull’antica civiltà egiziana. Ma non è facile raggiungere le viscere di questi colossi di pietra, soprattutto quando sono in pessimo stato di conservazione. È stato il caso della Piramide di Sahura, una delle più misteriose di sempre: solo oggi gli archeologi sono riusciti ad attraversare un lungo tunnel rimasto bloccato per millenni, scoprendo alcune nuove stanze.
Il tunnel segreto della Piramide di Sahura
Dopo l’incredibile scoperta avvenuta all’interno della Piramide di Cheope, considerata una delle più sensazionali del secolo, gli archeologi hanno affrontato un altro mistero. Si tratta della Piramide di Sahura, realizzata all’epoca della V dinastia egizia (il faraone Sahura regnò infatti tra il 2490 e il 2475 a.C.). Fu la prima ad essere costruita ad Abusir, dove nacque una nuova necropoli reale perché quella di Saqqara era decisamente troppo affollata. Più piccola rispetto alla gran parte delle piramidi conosciute, fu scoperta per la prima volta nel 1836, dall’egittologo britannico John Perring.
Quest’ultimo diede il via ad un’importante campagna di scavi che portò all’individuazione dell’ingresso della piramide, ritrovata in pessimo stato di conservazione. Al suo interno, si imbatté in un passaggio nascosto pieno di detriti, e a nulla valsero i suoi sforzi per liberarlo. Perring era sicuro che, dall’altra parte del tunnel, ci fossero nuove stanze da scoprire, magari ricche di preziosi tesori. Ci son voluti quasi 200 anni, ma gli archeologi sono finalmente riusciti a penetrare nel cunicolo, giungendo dal lato opposto: le previsioni dell’egittologo si sono rivelate fin troppo accurate.
Le nuove stanze scoperte nella piramide
La Piramide di Sahura è purtroppo fatiscente: alcune sezioni si stanno sgretolando, per via di una serie di concause. Parte della responsabilità va alle tecniche di costruzione utilizzate per la sua realizzazione, ma ad aggravare la situazione sono stati anche l’elevata umidità e i forti venti che soffiano in questa regione. La sabbia, il calcare e i detriti che si sono accumulati al centro della piramide potrebbero averla persino resa più suscettibile al collasso. Non è dunque difficile immaginare che impresa titanica debba essere stata riuscire ad attraversare il tunnel reso inagibile da millenni di macerie.
Ma un gruppo di archeologi egiziano-tedeschi, guidati da Mohamed Ismail Khaled, ha portato a termine con successo questo lavoro. Nel 2019, gli esperti hanno iniziato le opere necessarie per la conservazione della piramide: hanno ripulito le sezioni interne e sostituito i muri danneggiati con sostegni più resistenti. Quindi si sono imbattuti nel passaggio bloccato che Perring aveva trovato due secoli prima. E, dopo averlo liberato, sono riusciti a raggiungere l’altro lato del cunicolo, dove hanno scoperto otto camere gravemente danneggiate.
“Abbiamo fatto i salti dalla felicità, perché abbiamo realizzato qualcosa che nessuno aveva fatto prima” – ha affermato Khaled al Mens Journal. All’interno delle stanze sono stati rinvenuti resti dei soffitti e dei pavimenti originali. Secondo gli archeologi, dovevano essere state costruite per contenere gli arredi funerari del faraone Sahura. Tuttavia, questi non sono ancora riemersi: “Purtroppo non abbiamo trovato nulla, ma si può immaginare che il faraone avesse più tesori di Tutankhamon. Lo Stato, sotto il suo regno, aveva una situazione economica molto forte” – ha dichiarato Khaled. Ora continueranno i lavori di esplorazione, con la speranza di poter un giorno aprire la piramide al pubblico.
Di Giulia Sbaffi – fonte: https://tecnologia.libero.it/