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Ue: adotta piano per raddoppiare energia eolica entro 2030

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Bruxelles, 24 ott. – Per raggiungere l’obiettivo Ue di avere almeno il 42,5% di energia rinnovabile entro il 2030, se non il target più ambizioso del 45%, sarà necessario portare la capacità eolica installata dai 204 Gw del 2022 a oltre 500 Gw entro il decennio. Tuttavia una domanda insufficiente e incerta, autorizzazioni lente e complesse, mancanza di accesso alle materie prime, inflazione elevata e prezzi delle materie prime, progettazione poco favorevole delle gare nazionali, maggiore pressione da parte dei concorrenti internazionali e rischi sulla disponibilità di forza lavoro qualificata, rendono il percorso – finora una storia di successo Ue – a dir poco travagliato. Per rispondere a questa sfida la Commissione europea ha adottato un piano d’azione europeo per l’energia eolica per garantire che la transizione verso l’energia pulita vada di pari passo con la competitività industriale e la sostenibilità.
Il piano – secondo le intenzioni dell’esecutivo europeo – contribuirà a mantenere una catena di approvvigionamento dell’energia eolica sana e competitiva, con una pipeline di progetti chiara e sicura, attirando i finanziamenti necessari e competendo su condizioni di parità a livello globale. È accompagnato da una comunicazione sulla realizzazione delle ambizioni dell’Ue in materia di energia offshore, compresa l’energia eolica, che fa seguito alla strategia dell’Ue per le energie rinnovabili offshore adottata tre anni fa.
Tradotto: accelerazione dell’implementazione attraverso una maggiore prevedibilità e autorizzazioni più rapide. Nel 2022 sono stati aggiunti un record di 16 Gw di installazioni di energia eolica, ovvero un aumento del 47% rispetto al 2021. Il dato è tuttavia ben al di sotto dei 37 Gw/anno necessari per raggiungere l’obiettivo UE 2030 per le energie rinnovabili. La Commissione sta lanciando l’iniziativa “Accele-Res” con gli Stati membri per garantire una rapida attuazione delle norme rivedute dell’Ue sulle energie rinnovabili, concentrandosi maggiormente sulla digitalizzazione dei processi di autorizzazione e sull’assistenza tecnica agli Stati membri. Inoltre, gli Stati membri sono incoraggiati a migliorare la visibilità dei progetti in corso attraverso impegni eolici, programmi di gare trasparenti e pianificazione a lungo termine. Infine, la Commissione sosterrà il necessario potenziamento delle reti elettriche con un piano d’azione sulle reti entro la fine dell’anno.

Per accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di energia eolica in Europa, la Commissione faciliterà l’accesso ai finanziamenti dell’Ue, in particolare attraverso il Fondo per l’innovazione, mentre la Banca europea per gli investimenti metterà a disposizione garanzie di riduzione del rischio. La Commissione incoraggia inoltre gli Stati membri a sfruttare appieno la flessibilità fornita dal quadro temporaneo modificato sugli aiuti di Stato in caso di crisi e transizione per sostenere la produzione eolica nell’Ue.
La sfida non è solo interna ai Ventisette. Per garantire che il settore eolico possa operare in condizioni di parità, la Commissione monitora da vicino le possibili pratiche commerciali sleali a vantaggio dei produttori eolici stranieri e continuerà a utilizzare accordi commerciali per facilitare l’accesso ai mercati esteri, promuovendo al tempo stesso l’adozione di norme Ue e internazionali per il settore. La Commissione collaborerà inoltre con gli investitori per identificare e affrontare gli ostacoli agli investimenti.
Particolare attenzione va anche all’energia eolica offshore: nel 2022, la capacità installata offshore cumulativa dell’Ue-27 ammontava a 16,3 Gw. Ciò significa che per colmare il divario tra i 111 Gw impegnati dagli Stati membri e la capacità del 2022, bisogna installare in media quasi 12 Gw/anno, ovvero 10 volte di più dei nuovi 1,2 Gw installati lo scorso anno.
E’ il motivo per cui la Commissione sta raddoppiando i suoi sforzi per sostenere specificamente il settore delle energie rinnovabili offshore, definendo ulteriori azioni per: rafforzare le infrastrutture di rete e la cooperazione regionale, accelerare le autorizzazioni, garantire una pianificazione integrata dello spazio marittimo, rafforzare la resilienza delle infrastrutture, sostenere la ricerca e l’innovazione e sviluppare catene di fornitura e competenze.