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Crisi umanitaria a Gaza. Biden, occupazione errore

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Israele ha bombardato di nuovo nella notte Gaza, causando “diverse vittime” e postazioni di Hezbollah in Libano, mentre è crisi umanitaria nella Striscia, dove gli sfollati sono più di un milione, gli ospedali sono vicini al collasso, ed è attesa, per poche ore, la riapertura del valico di Rafah, al confine con l’Egitto, per l’uscita degli stranieri e l’ingresso di aiuti umanitari. Intanto il presidente Usa, Joe Biden, ha affermato che Hamas deve essere “eliminato”, ma allo stesso tempo ha avvertito che una occupazione di Gaza da parte di Israele sarebbe un “grave errore”.
Biden si è detto convinto che l’obiettivo principale debba essere “l’eliminazione di Hamas”, ma allo stesso tempo ha spiegato che è “necessario avere una Autorità palestinese forte”, requisito essenziale per un percorso che apra la “strada ad uno Stato palestinese”. “Non ora, ma… penso che Israele capisca che una parte significativa del popolo palestinese non si sente rappresentato” dal movimento islamista e dai suoi “elementi estremi” e “non condivide le opinioni di Hezbollah”.
Biden, ha esortato l’Iran ad “evitare una escalation” del conflitto e ha poi affermato che “non ci sono prove chiare” che Teheran sia dietro l’attacco di Hamas a Israele. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato Biden in Israele. Funzionari statunitensi e israeliani stanno discutendo la possibilità di una visita che richiederebbe una organizzazione capillare ed enormi misure di sicurezza. La Casa Bianca ha precisato che al momento il presidente non ha in programma nuove visite. Intanto a Gaza gli ospedali hanno ancora 24 ore di autonomia di elettricità, ha avvertito l’Onu, mentre secondo un funzionario palestinese citato da Nbc News il valico di Rafah, al confine tra Egitto e Gaza, potrebbe riaprire per qualche ora a partire dalle 9:00 (le 8:00 in Italia). La riapertura era stata annunciata dal segretario di Stato Usa, Tony Blinken, dopo un incontro al Cairo con il presidente egiziano al-Sisi. Blinken ha respinto la proposta di ricollocare in massa i palestinesi da Gaza nella penisola del Sinai. “Ho sentito direttamente dal presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen e praticamente da tutti gli altri leader nella regione con cui ho parlato, che quell’idea è un fallimento, e quindi non la sosteniamo”, ha detto ad Al Arabiya.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato Israele a fornire accesso umanitario rapido e senza ostacoli a Gaza e ha chiesto nuovamente ad Hamas di rilasciare immediatamente gli ostaggi senza precondizioni.
Israele ha assicurato all’Onu di non aver intenzione di occupare la Striscia, mentre un portavoce dell’esercito ha riferito che dall’inizio del conflitto da Gaza sono stati lanciati 6.000 razzi.
Nella notte, ha riferito Al jazeera, una “enorme palla di fuoco” è stata segnalata a Gaza, dopo “molteplici attacchi aerei” da parte dell’esercito israeliano, che hanno causato la morte di diverse persone nelle ultime ore. La Protezione civile ha perso nelle ultime ore almeno sette mebri, che sarebbero rimasti uccisi nel bombardamento del suo quartier generale. Secondo le autorità di Gaza, nella Striscia sono morte 2.700 persone mentre i feriti sono almeno 9.600, un bilancio già superiore a quello del conflitto del 2014, durato più di sei settimane. Gli israeliani uccisi sono più di 1.400, la stragrande maggioranza nell’assalto di Hamas del 7 ottobre. Secondo Israele, almeno altre 155 persone, compresi bambini, sono attualmente ostaggio di Hamas a Gaza. (AGI)

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