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I musei capitolini

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Ubicati nel Palazzo dei Conservatori e nel Palazzo Nuovo, che si affacciano sulla michelangiolesca Piazza del Campidoglio, sono considerati il primo museo pubblico al mondo, inteso come luogo dove l’arte fosse fruibile da tutti e non solo dai proprietari.
La creazione del museo può essere fatta risalire al 1471, quando papa Sisto IV donò alla città una collezione di importanti bronzi provenienti dal Laterano, tra i quali la Lupa capitolina, che fece collocare nel cortile del Palazzo dei Conservatori e sulla piazza del Campidoglio.
Nei secoli successivi la collezione si integrò, completandosi sotto il papato di Clemente XII che nel 1734 acquistò la prestigiosa raccolta di antichità del cardinale Alessandro Albani, che stava per essere acquistata da collezionisti inglesi, e aprì alla cittadinanza il museo, cosa che lo rese il più antico museo pubblico al mondo.
Si parla di “musei”, al plurale, in quanto alla originaria raccolta di sculture antiche fu aggiunta da papa Benedetto XIV, nel XVIII secolo, la Pinacoteca Capitolina, costituita da opere illustranti soggetti prevalentemente romani.
Questo percorso si sviluppa esclusivamente al primo piano del Palazzo dei Conservatori per giungere all’esedra del Marco Aurelio, ove è conservata anche la lupa capitolina e dura circa due ore e mezza, vista la ricca collezione; v’è altro percorso “La Pinacoteca Capitolina e il Palazzo Nuovo, collezioni senza eguali”, di eguale durata, che integra e conclude il presente percorso.