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Nuove sanatorie regionali, locali e condono nazionale (alcuni già in vigore) e pagamenti rottamazione quater al via

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Al via dal 31 ottobre i pagamenti di chi ha aderito alla rottamazione quater 2023: ecco chi deve pagare e ulteriori sanatorie in vigore e ancora attese

Si preparano a partire ufficialmente i primi pagamenti per chi ha aderito alla rottamazione 2023 delle cartelle, ma ci sono anche diverse sanatorie fiscali già in vigore che permettono di regolarizzare le proprie sanatorie debitorie mentre nuove ulteriori sanatorie si attendono. Vediamo allora come e per chi partono i pagamenti della rottamazione quater, in attesa nuove sanatorie regionali, comunali e condono nazionale (e alcuni già in vigore).

Pagamenti con rottamazione quater al via e per chi

Nuove sanatorie regionali, comunali e condono nazionale attese

Sanatorie fiscali già in vigore

07Pagamenti con rottamazione quater al via e per chi

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad inviare le comunicazioni delle somme dovute a chi ha aderito alla rottamazione quater 2023 di cartelle e multe e scade il 31 ottobre il termine di pagamento della prima (o unica) rata per cui si possono usare i servizi online disponibili sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it.

È attivo anche il servizio per fare richiesta online di addebito sul conto corrente delle rate previste dal proprio piano di definizione agevolata, per avere la certezza di pagare ogni rata dovuta entro il termine previsto, evitando eventuali dimenticanze.

Ma per il pagamento delle rate previste per il piano di rottamazione quater 2023 si possono usare i relativi bollettini inviati direttamente ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui si verificasse il problema del mancato recapito dei bollettini, la soluzione è molto semplice: basta accedere al sito delle Entrate, entrare nella propria area riservata e scaricare i bollettini di pagamento. Stessa procedura si può seguire nel caso in cui sia necessario scaricare ulteriori bollettini oltre magari i 10 ricevuti dall’Agenzia delle Entrate.

In ogni caso, se il proprio piano di rateizzazione prevede un pagamento in più di 10 rate (tanti quanti sono i bollettini che le Entrate invieranno), non c’è alcun problema perché, considerando che le rate della rottamazione sono a cadenza trimestrale, per pagare i primi 10 bollettini ci vorrà qualche anno e gli ulteriori bollettini saranno inviati sempre dall’Agenzia delle Entrate in un secondo momento, quando cioè si avvicina la scadenza di pagamento relativa al primo bollettino mancante.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che c’è una tolleranza in caso di ritardato pagamento di una rata della rottamazione quater e la tolleranza è di cinque giorni. Ciò significa che se la prima rata scade il 31 ottobre 2023, si può pagare anche fino al 7 novembre. Se si ritarda o non si paga proprio la rata dovuta, allora si decade dal piano di pagamento agevolato, per cui viene meno la rottamazione e se decade la rottamazione quater significa che si torna a dover pagare il debito nella sua interezza, con sanzioni e interessi, al netto degli importi dovuti.

L’Agenzia delle Entrate ha anche chiaramente spiegato che chi ha inviato richiesta di adesione alla rottamazione quater per il pagamento agevolato di multe e cartelle ma non ha ricevuto risposta positiva può ancora rientrarci presentando ricorso contro il Fisco.

Il ricorso da chi è stato escluso inizialmente dalla rottamazione quater deve essere presentato presso sedi differenti in base alle competenze: per somme escluse che non rientrano nella normativa, è possibile presentare ricorso con procedura ordinaria; per l’impugnazione di tributi ci si deve rivolgere alla Corte di giustizia tributaria competente per territorio; per contributi previdenziali ci si deve rivolgere al giudice del Lavoro.

Nuove sanatorie regionali, comunali e condono nazionale attese

Nuove sanatorie regionali e comunali si attendono soprattutto per il pagamento delle imposte locali, come Imu e Tari, a partire da un nuovo sconto del 5% che si potrebbe ricevere sull’importo dovuto se si sceglie di pagare le imposte con addebito diretto su conto corrente e nuova possibilità di sanatoria per chi non ha pagato le imposte negli anni precedenti.

Spetterebbe ad ogni regione o Comune in piena autonomia, come stabilito dalla delega fiscale approvata, decidere per eventuali sconti e sanatorie per i pagamenti di Imu, Tari o altri tributi locali.

Ma ulteriori sanatorie fiscali si preparano ad arrivare ancora a livello nazionale, dal nuovo condono con saldo e stralcio proposto dal vicepremier Matteo Salvini per chi ha debiti entro i 30mila euro sottraendo dalla somma da pagare sanzioni e interessi, aiutando così i contribuenti in difficoltà economica a pagare solo l’importo dovuto iniziale, alla possibilità di avere un sconto diretto del 30% sull’importo dovuto se si presta consenso all’addebito diretto sul proprio conto corrente per il pagamento di debiti per multe, imposte come Tari, o Imu, ecc, da parte di Enti locali, come Comuni e regioni, e di Agenzia delle Entrate, Inps e altri enti.

La proposta di nuovo condono fiscale di Salvini potrebbe interessare solo chi ha redditi imponibili compresi entro una certa soglia, si pensa tra i 40 e i 50mila euro di media negli ultimi quattro anni e si affiancherebbe alla nuova proposta di sconto diretto del 30% dell’importo dovuto se si sceglie di pagare multe e cartelle direttamente con addebito su conto corrente e all’ulteriore proposta, sempre avanzata dal ministro Salvini, per ottenere sconti sulle sanzioni per violazioni sugli scontrini elettronici per il periodo dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023 e che si pone come ravvedimento operoso (non come sanatoria come inizialmente previsto).

Il testo iniziale del Decreto energia prevedeva, infatti, la possibilità per i titolari di partita Iva di versare la sanzione ridotta a un diciottesimo e la relativa imposta, con un minimo pari a 2.000 euro complessivi, ma con l’approvazione ufficiale del nuovo Decreto, la sanatoria è stata sostituita dalla possibilità di regolarizzare il debito con il ravvedimento operoso le sanzioni per le violazioni commesse in materia di certificazioni dei corrispettivi e nel caso di errori o omissioni commesse nel periodo dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023, contestate dall’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre.

Tra le nuove sanatorie fiscali, c’è anche il concordato preventivo biennale della nuova delega fiscale, accordo preventivo sulle tasse che il contribuente deve pagare nei due anni successivi, valido per i titolari di reddito di impresa, piccole e medie imprese, e per lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva e con un fatturato non particolarmente consistente, che permette di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse in misura fissa per due anni, per cui ogni soggetto potrà sapere preventivamente quante tasse dovrà versare nei prossimi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto.

Sanatorie fiscali già in vigore

Nell’attesa di nuova sanatorie sia nazionali che regionali, sono già in vigore diverse sanatorie fiscali che permettono di pagare meno cartelle e multe, a partire da quella che permette di pagare solo 200 euro per regolarizzare i propri debiti.

In particolare, fino al 31 ottobre 2023 si possono ancora pagare cartelle e multe con una sanatoria che prevede il versamento di 200 euro in misura fissa, o in due rate o in un’unica soluzione, per saldare i propri debiti con il Fisco per regolarizzare violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022, mentre per chi decide di pagare in due rate la seconda resta fissata al la seconda entro il 31 marzo 2024.

La sanatoria fiscale con pagamento di 200 euro vale solo per contribuenti che ricevono avvisi o cartelle per violazioni formali, per esempio per irregolarità formali relative a imposte sui redditi, Iva e Irap commesse fino al 31 ottobre 2022 e rientrano tra le violazioni formali che possono essere regolarizzate con il pagamento dei 200 euro:
omessa comunicazione della proroga o della risoluzione del contratto di locazione soggetto a cedolare secca;

invio tardivo di fatture e corrispettivi;

invio in ritardo della comunicazione Iva, o altre comunicazioni tardive;

trasmissione irregolare di corrispettivi.

Sono stati anche prorogati sempre al 31 ottobre 2023 anche i termini di pagamento del ravvedimento speciale e sanatoria delle irregolarità formali per il versamento della prima rata previsto per la regolarizzazione delle violazioni di natura formale; e al 30 settembre, sempre dal 31 marzo 2023, per il ravvedimento speciale, la rimozione delle irregolarità o dell’omissioni imputabili al contribuente.

 

 

di Marianna Quatraro – fonte: https://www.businessonline.it/