(AGI) – Milano, 11 set. – Beni per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro sono stati sequestrati a una famiglia di imprenditori operante nel settore dei rifiuti e nell’immobiliare. Il provvedimento di confisca, emesso ai sensi della normativa antimafia dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma, su proposta del Procuratore della Repubblica di Roma e del Questore di Roma, nei confronti di un imprenditore romano e della moglie, entrambi di 79 anni e del figlio di 45 anni, è stato eseguito dalla Polizia di Stato del Servizio Centrale Anticrimine e dall’Amministrativa.
Il provvedimento scaturisce dall’inchiesta Dark Side, che portò alla scoperta di una discarica abusiva in provincia di Latina, dove venivano interrati rifiuti tossici. Tra i conferitori fu individuata anche un’impresa, di Ardea (RM), riconducibile ai tre. Per questo, i due coniugi e il figlio, sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Roma per traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione o gestione di discarica non autorizzata e inquinamento ambientale. I proventi illeciti ottenuti, venivano reinvestiti nella medesima società. Le indagini patrimoniali, che hanno abbracciato l’arco temporale di circa un trentennio, hanno evidenziato una rilevante sproporzione tra i beni posseduti, direttamente o indirettamente, e i redditi dichiarati. Il provvedimento eseguito nelle province di Roma, Latina Frosinone e L’Aquila colpisce i seguenti beni e assetti societari del valore complessivo stimato di 10 milioni di euro: quote e intero patrimonio aziendale di 3 compagini societarie operanti nei settori del trattamento dei rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare; 22 fabbricati a Roma, Pomezia, Marino e Ardea (RM), Aprilia e Fondi (LT), Magliano dei Marsi (AQ), Sgurgola(FR); 10 terreni a Roma, Ardea, Fondi (LT); 1 veicolo; Disponibilità finanziarie di circa 500.000 euro. (AGI)
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