(dall’inviato Massimo Maugeri)
Il G20 condanna l’uso della forza nel conflitto ucraino, ma senza citare la Russia. E’ il compromesso al ribasso che i leader raggiungono dopo un estenuante negoziato degli sherpa durato tutta la notte e conclusosi all’alba per ottenere il via libera di Mosca e di Pechino ed evitare di chiudere il summit senza un testo condiviso. Il padrone di casa, Narendra Modi, canta vittoria per essere riuscito a chiudere l’intesa e far approvare la dichiarazione da tutti i leader. Ma la sostanza è un passo indietro rispetto al vertice di Bali dell’anno scorso, quando la condanna per l’aggressione di Mosca fu decisamente più netta. “Non c’è niente di cui essere fieri”, è la reazione a caldo di Kiev, ancora scottata per il mancato invito al summit al presidente ucraino Volodimyr Zelensky.
A margine dei lavori del vertice di Delhi, la premier Giorgia Meloni ha avuto una serie di colloqui bilaterali, il più importante dei quali con il primo ministro cinese, Li Qiang. Dal faccia a faccia emerge che il progressivo allontanamento dell’Italia dall’accordo sulla Via della Seta non mette in discussione l’intesa tra Roma e Pechino nè “la comune intenzione di consolidare e approfondire il dialogo sulle principali questioni bilaterali e internazionali”. “Forti entrambe di una storia millenaria, Italia e Cina condividono un Partenariato Strategico Globale di cui il prossimo anno ricorrera’ il ventesimo anniversario e che costituira’ il faro per l’avanzamento dell’amicizia e della collaborazione tra le due Nazioni in ogni settore di comune interesse”, fa sapere il governo. Più cauta la posizione cinese, che per bocca dell’ambasciatore a Roma premette che “una reazione sana tra i due paesi è nell’interesse di Cina e Italia” ma chiede al governo di fornire “un ambiente imprenditoriale equo, giusto e non discriminatorio affinché le aziende cinesi possano investire e svilupparsi in Italia”. Meloni, che ha visto anche Modi e il presidente coreano Yoon Su-yeol, è intervenuta in mattinata nella sessione di apertura del vertice, assicurando l’impegno del governo per il sostegno ai paesi africani: L’Italia destinerà all’Africa oltre il 70% suo Fondo per il clima, ha detto la premier. “Questo significa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento”, ha assicurato Meloni ribadendo l’impegno del governo a portare avanti il Piano Mattei per l’Africa.