di Gianni De Iuliis
Con Mostro di Firenze ci si riferisce a quella specifica denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all’artefice o agli artefici di una serie di sette duplici omicidi avvenuti fra il 1974 e il 1985 ai danni di giovani coppie appartate in varie zone boschive della provincia di Firenze, i quali potrebbero a loro volta essere collegati ad un ottavo omicidio di attribuzione incerta commesso nel 1968.
L’inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva nel 2000 di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti compagni di merende Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre un terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per i duplici omicidi commessi dal 1974 al 1985 e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell’annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.