Faraday, Michael
di Nicoletta Nicolini – Enciclopedia dei ragazzi (2005)
Uno scienziato grandissimo e modesto
Le leggi dell’elettrolisi, la liquefazione dei gas, le ricerche sugli idrocarburi, il trasformatore elettrico, l’induzione elettromagnetica, la dinamo, il concetto di linee di forza, la rotazione della luce polarizzata, il diamagnetismo: se Michael Faraday fosse vissuto al tempo dei premi Nobel ne avrebbe ricevuti parecchi e con indiscutibile merito
VITA E SCOPERTE
Dai giornali alla chimica. Il chimico e fisico inglese Michael Faraday nasce a Newington, sobborgo a sud di Londra, nel 1791. I genitori erano di umili origini e seguaci di una setta protestante i cui precetti morali avranno una parte importante nella vita del figlio. Dopo aver ricevuto un’istruzione di base piuttosto sommaria, nel 1804 Faraday trova impiego presso un venditore di giornali e libraio; diventa un bravo rilegatore e un entusiasta lettore di libri. La sua passione per la scienza nasce proprio dalla lettura della voce Elettricità nell’Enciclopedia Britannica.
Nel 1813 è assistente del chimico Humphry Davy alla Royal institution e fino alla morte del maestro, avvenuta nel 1829, si dedica alla chimica. Questa disciplina era allora l’avanguardia dell’indagine scientifica e implicava un’attività sperimentale molto adatta all’abilità manuale e alla forte immaginazione di Faraday. Inoltre la chimica di quel periodo, a differenza della fisica, non richiedeva molta matematica, disciplina in cui egli non aveva avuto un grande preparazione. Durante questo periodo impara a compiere le analisi chimiche delle acque britanniche e aiuta Davy nella progettazione della lampada di sicurezza per i minatori. Nel 1823 inventa un metodo molto semplice per liquefare alcuni gas. Nel 1825 analizza il liquido che si raccoglie nei portalampade londinesi e scopre il ‘bicarburo di idrogeno’, poi denominato benzene, la cui struttura verrà definita dal chimico tedesco Friedrich A. Kekulé nel 1865. Eletto nel 1824 membro della Royal society viene nominato nel 1825 direttore del laboratorio della Royal institution.
L’interesse per la fisica. Dal 1830 Faraday inizia a dedicarsi alla fisica, soprattutto nel campo dei fenomeni elettrici. Nel 1831 inventa il trasformatore elettrico, scopre l’induzione elettromagnetica, inventa la dinamo e introduce il concetto di linee di forza.
Nel 1833 viene nominato professore di chimica alla Royal institution. Nello stesso anno inizia lo studio dell’elettrolisi, ne determina le leggi e conia i termini ancora oggi usati che descrivono il fenomeno: anione, catione, ione, elettrodo, catodo, anodo. I suoi studi sull’elettrochimica apriranno la strada a importanti applicazioni industriali. Nel 1837 inizia il lavoro sull’induzione. È di questo periodo l’invenzione della cosiddetta “gabbia di Faraday”, una struttura al cui interno c’è un campo elettrico costante, e lo studio del dielettrico.
A causa della cattive condizioni di salute, dovute probabilmente a un eccesso di lavoro, Faraday trascorre nel 1841 otto mesi in Svizzera in compagnia della moglie Sarah, sposata nel 1821. Al suo rientro a Londra si dedica agli esperimenti sull’effetto Faraday, alla definizione di campo (altro termine di sua invenzione) e alla suddivisione delle sostanze in paramagnetiche e diamagnetiche. Nel 1858 si trasferisce in una casa a Hampton Court, regalatagli dalla regina Vittoria, in cui muore il 25 agosto del 1867.
L’UOMO
Di grande capacità comunicativa, pubblicò diverse opere, sia di contenuto scientifico sia di carattere divulgativo. Fra quest’ultime si legge ancora oggi la Chemical history of a candle (“La storia chimica di una candela”).
Fedele alla ferrea disciplina della sua religione, Faraday non ha mai accettato onori e riconoscimenti, nemmeno il posto di presidente della Royal society. Si è rifiutato di studiare l’impiego dei gas tossici nella guerra di Crimea e non ha mai trascurato la diffusione della scienza, persuaso che essa dovesse mettersi al servizio dell’umanità, perché necessità sociale e parte della cultura. Tra le sue numerose conferenze celebri furono le Christmas lectures, dedicate ai ragazzi, che si tenevano il giorno di Natale, iniziate nel 1827 e terminate nel 1860. La tradizione delle Christmas lectures è continuata anche dopo la sua morte e ancora oggi vengono riprese dalla BBC e divulgate in tutto il mondo.
In onore di Faraday, l’unità di misura della capacità elettrica prende il nome di farad.