“Il 24 agosto 2016 iniziò la tragica sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia: una ferita che deve ancora rimarginarsi, che ci ha insegnato moltissimo e che stimola quotidianamente l’Ingv a implementare le reti di monitoraggio e sorveglianza sismica in tutta Italia”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, professor Carlo Doglioni, in occasione del settimo anniversario della sequenza di terremoti che, a partire dal 24 agosto 2016 e fino al 18 gennaio 2017 squassarono il Centro Italia.
“I terremoti torneranno, non c’è possibilità alcuna di fermarli – ha spiegato ancora Doglioni – ma dobbiamo conoscerli meglio per poterci difendere tramite una prevenzione adeguata che ci permetta un giorno di poterci convivere senza temere perdite di vite e di beni. Vale la pena investire nella comprensione dei terremoti per difendere la vita, le nostre abitazioni, la libertà di non essere sfollati per molti anni e perdere le proprie radici culturali e disperdere il tessuto Economico. Studiare la Terra è un investimento per il futuro, per difenderci dai rischi naturali e utilizzare le risorse del pianeta nel rispetto dell’ambiente”. (AGI)
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