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SUMMIT ONU: VOLANO PREZZI CIBO MA CONTADINI PAGATI IL 21% IN MENO

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(AGENPARL)

SUMMIT ONU: VOLANO PREZZI CIBO MA CONTADINI PAGATI IL 21% IN MENO
Coldiretti, per 735 milioni e allarme fame che colpisce di più le aree rurali
Volano i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie nei diversi continenti ma ai contadini i prodotti agricoli vengono pagati il 21% in meno. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione del Food Summit Onu sulla base alle quotazioni dell’indice Fao che a giugno 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è sceso su valori più bassi dell’inizio della guerra in Ucraina, con cali del 22% per il latte alla stalla e del 24% per i cereali nei campi.
Se i prezzi pagati ai contadini sono crollati, nell’ultimo anno è cresciuta l’inflazione alimentare sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, con i prezzi del cibo che sono aumentati su valori che vanno dal +6,7% in Usa al +13,8% nell’Unione Europea, dove in Italia l’incremento è stato dell’10,7%, ma la situazione più difficile si registra nei Paesi poveri con balzi per fare la spesa alimentare che vanno dal +48% del Burundi al +49% del Pakistan fino al +52% del Ghana, secondo l’analisi della Coldiretti a giugno.
Il risultato è che la fame nel mondo nel 2022 ha colpito 122 milioni persone in più rispetto al 2019, per un numero stimato tra 691 e 783 milioni, pari a una media di 735 milioni di persone, secondo dal rapporto “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” della Fao. Una situazione che rischia di allargare la fascia della povertà alimentare nel mondo dove l’insicurezza colpisce più chi vive nelle zone rurali: il 33% degli adulti contro il 26% di chi abita nelle zone urbane, con il paradosso che chi produce cibo, con l’allevamento e la coltivazione, non è in realtà in grado di averne a sufficienza per sfamare la propria famiglia per effetto delle speculazioni in atto sui prezzi alimentari e sulla terra.
Per combattere questa anomalia è nata la World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nell’ambito del progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi continenti per favorire reddito ed occupazione e combattere la fame. Le organizzazioni fondatrici sono per l’Italia Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, la FMC per gli Usa, Grønt Marked per la Danimarca, e Bondens Marked per la Norvegia. Tra i Paesi coinvolti e le cui associazioni con l’occasione aderiranno, ci sono gli Usa, l’Australia, il Giappone, il Canada, il Cile, il Ghana, l’Inghilterra, tanto per citarne solo alcuni. Una realtà che coinvolge già 250 mila agricoltori e famiglie.
Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Punto rilevante dell’azione associativa è la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici.
L’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 15.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Un sistema organizzato da nord a sud del Paese che – continua Coldiretti – non ha solo un valore economico ma anche occupazionale ed ambientale. Sono circa 25 milioni gli italiani che hanno acquistato cibo dai contadini trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che portano in tavola.