di Gianni De Iuliis
Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderon nasce in Messico a Coyoacan il 6 luglio del 1907, muore giovane a soli 47 anni. Figlia di un tedesco ebreo che era emigrato in Messico, è una delle pittrici più importanti del Sudamerica. Amava dire di essere nata nel 1910 ed essere quindi figlia della Rivoluzione Messicana.
Attivista del partito comunista, fu una delle principali esponenti di un particolare stile naif messicano. Ebbe numerosi amanti di entrambi i sessi, tra cui pare anche Lev Trotsky, Andrè Breton e Tina Modotti, grande fotografa del Messico degli anni venti.
Proprio l’incontro con il poeta e saggista surrealista André Breton fu la fortuna artistica di Frida. Quando egli vide per la prima volta il suo lavoro ne rimase talmente colpito da proporle una mostra a Parigi e proclamò che Frida fosse «una surrealista creatasi con le proprie mani».
Sapeva che l’etichetta surrealista le avrebbe portato l’approvazione dei critici, ma allo stesso tempo le piaceva l’idea di essere considerata un’artista originale. Tra l’altro la visione di Frida era ben lontana da quella surrealista: la sua immaginazione non era un modo per uscire dalla logica e immergersi nel subconscio, ma piuttosto il prodotto della sua vita che lei cercava di rendere accessibile attraverso il simbolismo.
In un’intervista al Time Magazine del 1953 affermò:
«Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni».