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Ue:stretta su commercio e tecnologia per autonomia

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L’Unione europea non vuole più trovarsi in una situazione di crisi a causa delle sue eccessive dipendenze. E soprattutto non vuole farsi ricattare con materie prime. “Con la pandemia abbiamo scoperto che nemmeno un grammo di paracetamolo veniva prodotto in Ue. E ora stiamo riscontrando che non abbiamo abbastanza materie prime per produrre munizioni per l’Ucraina”, ha spiegato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, alla presentazione della nuova strategia europea per la sicurezza economica. Per ora si tratta solo di una comunicazione ma entro fine anno dovrebbe arrivare una proposta legislativa concreta. L’obiettivo è controllare gli investimenti in settori chiave come quelli tecnologico e militare dalle aggressive ambizioni di Paesi rivali. Nei documenti si cita solo la Russia ma il vero obiettivo è la Cina.
“Oggi l’Europa diventa la prima grande economia a definire una strategia sulla sicurezza economica. Si basa su tre filoni politici: promuovere, proteggere e cooperare”, ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Promuovere la competitività in Europa”, “proteggerci dai rischi identificati anche diventando più assertivi nell’utilizzo degli strumenti esistenti”. In particolare, ha aggiunto, “Sicurezza 5G e 6G, lo strumento per gli investimenti esteri diretti, i controlli sulle esportazioni, ma anche gli strumenti anti-coercizione. E significa lavorare su nuovi strumenti mirati, ad esempio sugli investimenti in uscita”, ha evidenziato. “Gli investimenti in uscita significano che dobbiamo garantire che il capitale delle società europee, le loro conoscenze, le loro competenze, la loro ricerca non siano oggetto di abusi da parte di Paesi interessati all’applicazione militare. Quindi, stiamo lavorando su come costruire al meglio questo strumento e proporremo un’iniziativa entro la fine dell’anno”, ha annunciato la leader Ue.
    Infine la cooperazione per “diversificare la catene di approvvigionamento” e non essere eccessivamente dipendenti da certi Paesi. Un esempio: la Cina è fornitore del 97% di litio per l’Ue.
Per tutelare gli interessi europei in termini di sicurezza, la Commissione ritiene necessario “assoggettare a controlli non solo le merci esportate, ma anche alcuni investimenti in uscita, per contrastare il rischio di fughe di tecnologia e conoscenze nell’ambito di tali investimenti”.
“Non vogliamo limitare lo sviluppo e la prosperità di altri Paesi, ma dobbiamo essere attrezzati per proteggere la nostra sicurezza economica e i nostri interessi economici dalle azioni di alcuni paesi”, ha assicurato Borrell che respinge ogni accusa di “nuova misura protezionistica”. (AGI)