Type to search

Riflessioni condivise da Confedercontribuenti; Governo in ritardo su tutto.

Share

Scusate il ritardo. Dal commissario per la ricostruzione in Emilia-romagna fino al Pnrr, passando per il Mes, il Pos e le nomine Inps e Inail Giorgia Meloni prende tempo.   E dunque sabbie mobili a Palazzo Chigi. Il caso più eclatante riguarda l’alluvione dello scorso 20 maggio in Romagna: 15 morti e 15 mila persone evacuate. Il commissario per la ricostruzione è ancora un mistero buffo.  Il governo riesce a essere in ritardo persino sulle cose apparentemente più semplici e a cui tiene di più: occupare le poltrone. L’11 maggio si è inventato una finta riforma della governance dell’inps e dell’inail, che aveva come unico scopo quello di commissariare i due istituti per metterci persone fedeli alla linea. Il decreto legge, tanto erano forti la necessità e l’urgenza di occupare i due enti, prevedeva la nomina dei commissari straordinari “entro venti giorni”: i termini sono scaduti.  Un altro esempio paradigmatico della discrepanza tra i baldanzosi proclami e l’inconcludenza di governo è la vicenda del Pos. L’eliminazione dell’obbligo di accettare i pagamenti elettronici sotto i 60 euro era una promessa elettorale e uno dei cardini della legge di Bilancio.  E’ di ieri la prima riunione del Tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali. In sintesi: balneari.  Si chiude con la partita grossa: il Pnrr. Da ormai un anno, prima in campagna elettorale e poi nei mesi di governo, ha affrontato la questione spesso con toni polemici: nei confronti del governo Draghi, dell’unione europea che non avrebbe consentito cambiamenti al piano, infine della Corte dei conti. La promessa era di una revisione profonda del Pnrr e di un’integrazione con i fondi del Repowereu. Il bilancio di tutto questo attivismo è però misero. La terza rata è bloccata da mesi, anche se dovrebbe essere pagata a breve. Il governo non è stato ancora capace di inviare una richiesta di rimodulazione del piano né di chiedere il Repowereu, come hanno fatto altri paesi europei. E non è la Commissione che non consente cambiamenti, come diceva una certa vulgata governativa, perché accade l’esatto contrario: da Bruxelles, lo ha fatto il commissario Paolo Gentiloni, chiedendo al governo di inviare “prima possibile” la richiesta di “rimodulazione generale del piano”. E’ l’italia che è in ritardo, come evidenzia peraltro la prima Relazione semestrale sul Pnrr del governo inviata (in ritardo) al Parlamento che mostra difficoltà per il 22 per cento degli obiettivi (118 milestone e target su 527 totali).