Un cammino che da Canterbury attraversa quattro Stati e arriva fino a Santa Maria di Leuca e da lì, via mare, si dirige in Terra Santa: è la via Francigena, giunta dal Medioevo fino a noi e prossima alla candidatura a patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Ad avanzare la proposta, diventata ora transnazionale, è stata nel 2015 la città di Fidenza, che si trova a metà esatta del percorso Canterbury-Leuca ed è sede dell’Associazione europea vie Francigene (Aevf).
La città emiliana ospita anche il Francigena Fidenza Festival, di cui si chiude oggi la terza edizione. “Il percorso verso la candidatura Unesco della via Francigena – ha detto il sindaco, Andrea Massari – sta andando avanti. Anche se i tempi possono sembrare lunghi, noi con la pazienza dei camminatori, senza mai scoraggiarci, un passo dopo l’altro proseguiamo, sapendo che un giorno otterremo questo riconoscimento, partito da Fidenza e diventato transnazionale”. Oltre all’Italia, infatti la via Francigena attraversa Inghilterra, Francia e Svizzera, oltre allo Stato Vaticano, nel tratto romano. Proprio il fatto che al dossier debbano lavorare diversi Paesi è la ragione delle lungaggini burocratiche. L’auspicio dei promotori è comunque quello di poter presentare la candidatura in occasione del Giubileo 2025, forti anche di numeri incoraggianti: i visitatori stimati sulla via Francigena – fanno sapere da Aevf – avevano raggiunto la cifra di 50.000 l’anno prima della pandemia e, dopo lo stop imposto dal Covid, sono tornati a crescere l’anno scorso. Un aumento confermato anche dalle prime evidenze del 2023.
“Credo che il messaggio che ci arriva dai cammini, via Francigena in primis, sia un grande messaggio di incontro, di dialogo e di rallentamento dei tempi di cui le nostre società hanno grande bisogno”, sottolinea il sindaco di Parma, Michele Guerra, assicurando il contributo della sua città, accanto a Fidenza e a tutti gli altri territori attraversati dal cammino “per la grande conquista del titolo Unesco, elemento fondamentale e straordinario volano, che poi responsabilizza anche le amministrazioni, obbligandole alla tutela e alla promozione del territorio”.