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La “Convenzione del metro” e l’Accordo di mutuo riconoscimento

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La «Convenzione del metro» è un trattato internazionale sottoscritto nel 1875 da diciassette Stati per stabilire linee-guida utili a definire unità di misura valide internazionalmente. La firma della Convenzione (a cui oggi aderiscono 51 nazioni e 22 associati) segnò l’inizio di un’organizzazione internazionale della metrologia basata sull’attività di tre organismi:

1) Laboratorio Internazionale dei Pesi e delle Misure (BIPM, Bureau International des Poids et Mesures): ha sede a Sèvres, vicino a Parigi, dove gode dello status di extraterritorialità; impiega oltre 70 persone di diversa nazionalità. Tutti gli Stati membri della Convenzione contribuiscono al suo finanziamento (la dotazione annuale per il 2005 superava i 10 milioni di euro). Compiti del BIPM sono: stabilire i campioni primari e le scale delle grandezze fisiche; conservare e diffondere i prototipi internazionali; effettuare confronti tra campioni internazionali e nazionali; coordinare la scelta delle tecniche di misurazione; realizzare e coordinare la misurazione delle costanti fisiche fondamentali.

2) Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (CGPM, Conférence Générale des Poids et Mesures). Organismo che opera a livello diplomatico, composto da rappresentanti di tutti i Paesi aderenti alla Convenzione del Metro. Il suo compito principale (oltre a quello fondamentale di promuovere ricerche volte ad assicurare lo sviluppo e il miglioramento del SI) è definire risoluzioni di portata internazionale in base ai risultati metrologici via via raggiunti. La CGPM si riunisce a Parigi ogni 4,5 o 6 anni. Nel 1960, in occasione, dell’XI riunione, le nazioni ad essa aderenti si impegnarono a introdurre nei propri Paesi il Sistema Internazionale (SI), inteso come «insieme di definizioni e di regole che forniscono il mezzo per ottenere tutte le unità necessarie nella fisica, nella chimica e nella tecnologia in modo coerente e omogeneo».

3) Comitato Internazionale dei Pesi e delle Misure (CIPM, Comité International des Poids et Mesures). È costituito da 18 persone provenienti dagli Stati membri della Convenzione; il suo compito principale è assicurare l’attuazione delle delibere della CGPM; si riunisce annualmente presso il BIPM e discute i rapporti preparati dai suoi nove Comitati Tecnici Consultivi.

Negli ultimi anni sono state fondate anche organizzazioni di cooperazione metrologica di tipo continentale, come ad esempio l’EUROMET (European Collaboration on Measurements Standards) per l’Europa (recentemente trasformatasi in EURAMET), alla quale se ne sono aggiunte progressivamente altre, tra cui: APMP Asia-pacific Metrology programme; COOMET Euro-Asia Cooperation of National Metrological Institutions; NORAMET North American Cooperation in Metrology; SIM Inter-American System of Metrology; SADCMET Southern African Development Community Cooperation in Measurements Traceability. Tutte sono su base volontaria e sono impegnate in programmi di ricerca e, soprattutto, nell’organizzazione e svolgimento di confronti internazionali dei campioni.

L’Accordo di mutuo riconoscimento (MRA, Mutual Recognition Arrangement) dei campioni di misurazione nazionali e dei certificati di taratura emessi dagli Istituti Metrologici Nazionali (NMI), siglato il 14 ottobre 1999 presso il BIPM, è il più importante accordo dopo la firma della Convenzione del Metro (1875). L’MRA non è un trattato diplomatico, ma un reciproco riconoscimento in base al quale gli organismi nazionali della metrologia scientifica e industriale possono ritenere validi i certificati di taratura emessi dai loro omologhi in Paesi diversi. La validità di tali accordi è legata in gran parte all’accuratezza dei campioni di misura nazionali mantenuti dagli NMI. Tutto ciò, chiaramente, mira a facilitare gli scambi commerciali e le relazioni industriali. Una stima recente è che l’impatto dell’MRA nel ridurre le barriere tecniche al commercio superi i 4 miliardi di dollari (fonte BIPM).

 

Fonte: Torino scienza