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‘Tentato un attacco a Putin’ Il Cremlino: ‘Risponderemo’

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‘Illeso il presidente russo’. Divieto di sorvolo per gli aerei telecomandati sui cieli di Mosca

ANSA

Due droni hanno cercato la notte scorsa di colpire la residenza del presidente russo nel Cremlino.

La notizia arriva da Ria Novosti ed è subito confermata dal Cremlino che annuncia ritorsioni.

“L’attacco sventato la notte scorsa con due droni è stato un attentato terroristico ucraino alla vita del presidente Vladimir Putin, che è rimasto illeso”, afferma afferma il servizio stampa citato dall’agenzia, aggiungendo che “Mosca adotterà misure di ritorsione contro Kiev”. Il sindaco di Mosca, Serghey Sobyanin, ha disposto il divieto di sorvolo di droni sulla capitale dopo l’abbattimento dei due droni. Il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, ha poi precisato che Putin non era al Cremlino nel momento dell’attacco.

Russia: ‘Tentato attacco al Cremlino con droni’

Ma da Kiev arriva la smentita: “Per quanto riguarda i droni sul Cremlino, è tutto prevedibile… La Russia sta chiaramente preparando un attacco terroristico su larga scala”. Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. “L’Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi sul territorio della Federazione Russa”, perché “non risolverebbe alcun problema militare e fornirebbe a Mosca motivi per giustificare i suoi attacchi ai civili”. “I droni sulle strutture energetiche o sul Cremlino possono solo indicare le attività di guerriglia delle forze di resistenza locali”, ha aggiunto.

Il bilancio della notte è quello di un duello di droni  e nuovi bombardamenti fra Russia e Ucraina. In fiamme è finito un serbatoio di stoccaggio di petrolio nel territorio russo di Krasnodar, al confine con la Crimea. “Un drone è stato abbattuto, un altro ha colpito il bersaglio”, ha detto la fonte a Ria Novosti. Un’altro attacco con droni è stato lanciato durante la notte su un aeroporto militare nella regione russa di Bryansk, riferisce il canale Telegram Baza. “Cinque droni hanno attaccato un aeroporto militare nella regione di Bryansk la notte del 3 maggio”, dice il report, di questi, due sono stati distrutti da armi leggere e altri due sono esplosi sul territorio dell’aerodromo. Secondo Rbc-Ucraina “un aereo da trasporto An-124 ha subito danni, i russi incolpano gli ucraini”.

L’aeronautica ucraina parla di 26 droni “di fabbricazione iraniana Shahed” lanciati dai russi su diverse regioni e città, compresa Kiev,
di cui 21 sono stati abbattuti. Per quanto riguarda la capitale, la difesa aerea ha distrutto tutti i droni e non ci sono state vittime o danni. Secondo quanto riportato dai media, sette droni sono stati abbattuti sopra la regione di Dnipropetrovsk, mentre un Uav ha raggiunto l’obiettivo colpendo un edificio amministrativo a Dnipro. È scoppiato un incendio che e’ gia’ stato spento, nessuno è rimasto ferito. Nella regione di Mykolaiv, un drone ha colpito una casa privata nel territorio della comunita’ di Kutsurub. È scoppiato un incendio, che e’ stato spento e non ci sono feriti. Le autorita’ dell’oblast di Kirovograd hanno poi riferito che i russi hanno colpito un deposito di petrolio a Kropyvnytskyi con tre droni, senza provocare vittime.

A Kherson, nel sud dell’Ucraina, un bombardamente russo ha colpito l’unico supermercato aperto nella città, uccidendo tre civili e ferendone altri cinque, come riferisce Rbc Ukraine. Colpiti dipendenti e persone che stavano facendo la spesa. “Gli assassini russi devono essere consegnati alla giustizia. O distrutti”, ha affermato il ministro degli Interni ucraino Igor Klimenko. E il capo militare della regione di Kherson,
Alexander Prokudin, ha annunciato che in vista dell’annunciata controffensiva ucraina sarà introdotto un coprifuoco totale che durerà dalle 20.00 del 5 maggio alle 06,00 dell’8 maggio. Durante queste 58 ore saranno vietati gli spostamenti e la città sarà chiusa all’ingresso e all’uscita. Prokudin ha aggiunto che le restrizioni sono necessarie in modo che “le forze dell’ordine possano svolgere il proprio lavoro e non mettere in pericolo i residenti”.

Secondo i servizi speciali russi (Fsb), inoltre, è stata sventata una serie di attacchi terroristici in Crimea, pianificati dalla direzione dell’intelligence militare ucraina: “Tra gli obiettivi c’erano gli omicidi di alcuni leader leadership della penisola, annessa unilateralmente da Mosca nel 2014, e infrastrutture”. Lo riferiscono le agenzie di stampa statali russe rendendo noto che sette agenti speciali ucraini sono stati arrestati. L’Fsb ha dichiarato che gli attacchi erano stati pianificati contro il capo politico della Crimea Sergey Aksyonov, il presidente del Consiglio Vladimir Konstantinov e il sindaco di Yalta Yanina Pavlenko.

Ed è atteso per venerdì a Istanbul un incontro tra i vice ministri della Difesa di Turchia, Russia e Ucraina per discutere l’estensione dell’accordo per l’esportazione di grano attraverso il mar Nero. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Ankara. A marzo Mosca aveva acconsentito ad un estensione di soli 60 giorni del patto che, a partire dall’intesa trovata la scorsa estate, ha permesso l’esportazione di oltre 27,5 milioni di
tonnellate di grano e prodotti alimentari dai porti ucraini. “Possiamo dire che le parti puntano a un’estensione della scadenza, ci auguriamo che
l’iniziativa possa proseguire senza alcun problema”, ha detto il ministro della Difesa turco Hulusi Akar definendo l’accordo come “molto importante per la pace e la stabilità a livello regionale”.

Votano a favore di una risoluzione con riferimento esplicito all’invasione dell’Ucraina (ANSA)

Il patto scade il 18 maggio dopo che Mosca ha acconsentito, in marzo, ad un’estensione di 60 giorni e non di 120 giorni come avvenuto in precedenza. A fine luglio del 2022, Mosca aveva appoggiato l’iniziativa di Ankara, Kiev e delle Nazioni Unite per un corridoio sicuro nel Mar Nero che ha portato alla ripresa delle esportazioni di grano, ferme per mesi a causa della guerra, da tre porti in Ucraina. In più occasioni, la Russia ha
chiesto e fatto pressioni affinché l’accordo possa includere le esportazioni tramite il Mar Nero anche di grano e fertilizzanti russi.

In seguito al patto, è stato istituito a Istanbul un centro per la coordinazione delle esportazioni, e per l’ispezione delle navi in arrivo, dove lavorano funzionari di Ankara, Mosca, Kiev e dell’Onu. Da quando in agosto è partita la prima nave dall’Ucraina, sono state esportate oltre 27,5 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti alimentari. Il Paese che ha ricevuto la maggior parte delle esportazioni è la Cina con 6,8
milioni di tonnellate, seguono la Spagna (5,2 milioni di tonnellate), la Turchia (3 milioni di tonnellate) e l’Italia (2 milioni di tonnellate).

IN COPERTINA FOTO ANSA