L’accordo di Marrakech sancì la nascita dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
La firma dell’accordo fu l’atto finale di un’operazione conosciuta come “Uruguay Round”, una serie di negoziati iniziati in Uruguay circa dieci anni prima, nel 1986. Un lunghissimo gioco di trattative terminato appunto a Marrakech, con la stipula dell’accordo, entrato in vigore il 1 gennaio dell’anno successivo, e la firma di tre importanti trattati: GATT, su tariffe doganali e commercio, GATS, sul commercio dei servizi e TRIPS, relativo ad aspetti commerciali della proprietà intellettuale.
Obiettivo dell’OMC era abolire le barriere tariffarie al commercio internazionale, tra cui dazi, sussidi e tariffe preferenziali, incrementando il libero scambio tra i paesi aderenti e aumentando il benessere della popolazione. Per beni, servizi e beni immateriali come quelli oggetto della proprietà intellettuale.
L’idea era infatti quella di creare una sorta di grande mercato unico regolato da principi democratici e condivisi.
Per questo si prevedeva, tra le altre cose, che le condizioni più favorevoli applicate da un paese si estendessero automaticamente anche agli altri.
L’OMC tutt’oggi opera quindi come una sorta di organizzazione di governance globale, seguendo e gestendo gli accordi sottoscritti dagli stati membri per l’abbassamento delle barriere commerciali, offrendosi come foro per le loro negoziazioni e definendo le procedure per appianare le eventuali dispute commerciali.
Nel rispetto di un generale principio di non discriminazione commerciale.
Non a caso Tremonti disse che con la nascita dell’OMC “il mondo non sarebbe stato più, e non è più, come prima”.
fonte@ massimedalpassato.it/