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31 MARZO – 1980 – Muore Jesse Owens

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Di Gianni De Iuliis

 

James Cleveland Owens, detto Jesse (Oakville, 12 settembre 1913 – Tucson, 31 marzo 1980), è stato un velocista e lunghista statunitense, vincitore di quattro medaglie d’oro ai Giochi olimpici di Berlino 1936.

È stato il primo atleta della storia a superare la barriera degli otto metri nel salto in lungo, specialità in cui è stato il primatista mondiale per 25 anni, dal 1935 al 1960, con la misura di 8,13 m.

Per i suoi meriti sportivi, nel 2012 è stato inserito nella IAAF Hall of Fame.

Ai Giochi olimpici di Berlino è legato un controverso episodio che vide protagonisti Jesse Owens e Adolf Hitler. Nel pomeriggio di quel 4 agosto, infatti, allo stadio olimpico era presente anche Hitler. Di fronte alla vittoria nel salto in lungo di Owens contro il tedesco Luz Long (il migliore atleta tedesco, nonché amico di Owens), si disse che il Führer indispettito si era alzato ed era uscito dallo stadio per non stringere la mano all’atleta afroamericano. Successivamente, come scrisse nella sua autobiografia The Jesse Owens Story, Owens stesso raccontò come Hitler si alzò in piedi e gli fece un cenno con la mano:

«Dopo essere sceso dal podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d’onore per rientrare negli spogliatoi. Il Cancelliere tedesco mi fissò, si alzò e mi salutò agitando la mano. Io feci altrettanto, rispondendo al saluto. Penso che giornalisti e scrittori mostrarono cattivo gusto inventando poi un’ostilità che non ci fu affatto.»

Il presidente statunitense dell’epoca, Franklin Delano Roosevelt, in quel periodo impegnato nelle elezioni presidenziali del 1936 e preoccupato della reazione degli Stati del sud, cancellò un appuntamento con il pluriolimpionico alla Casa Bianca. Owens quindi si iscrisse al Partito Repubblicano, facendo campagna per il suo candidato alla presidenza per il 1936 Alf Landon. Nel 1955 il Presidente Dwight Eisenhower, repubblicano ed ex atleta, lo nominò “Ambasciatore dello Sport”.