Il 30 dicembre 1900 parte l’ultimo mezzo della “Ippovia” Monza – Milano (il tutto era cominciato con un servizio “Omnibus” a cavalli, nel 1835, poi divenuto tram (nel 1876 grazie anche a Emilio Osculati) e poi ancora tram elettrico. Una serie di primati che caratterizzano la linea (primo tram a cavalli, primo tram elettrico, primo tram elettrico a due piani).
Molto prima, nel 1840, il giorno 17 agosto, veniva inaugurata la ferrovia Milano – Monza (la seconda in Italia): come viene riportato, il tratto era di 12,7 km, la prima locomotiva si chiamava “Lombardia” e compì il percorso in 19 minuti alla strabiliante media di 40 chilometri all’ora. Gli ironici direbbero che è ancor più strabiliante oggi, sopratutto nelle ore di punta del traffico.
Bella e monumentale anche la stazione di Monza, demolita per la costruzione del sovrappasso di largo Mazzini (Strada del Castello) che poi fu sostituita nel 1884 dalla attuale, poco più a sud, per consentire la prosecuzione delle linee per Como e per Lecco.
Una bella, rara e nota mappa d’epoca ne ricorda l’evento e il tragitto in un territorio e paesaggio “libero”, con le facciate delle due stazioni e una delle torri di guardia che controllavano il percorso.
Vorrei iniziare, con un po’ di cartoline, il ricordo della presenza dei mezzi di trasporto pubblico in Città.
In questo periodo si sta discutendo: la realizzazione della stazione della metropolitana a Bettola (confine tra Cinisello, Sesto e Monza) dove arriverà la linea 1 della metropolitana, l’interscambio con la linea 5 (che si auspica prosegua sino a via Borgazzi, zona deposito TPM, e poi a nord del centro di Monza) e la metrotramvia di Monza e di Sesto; la realizzazione di stazioni e fermate delle ferrovie oltre quelle già esistenti (Centrale e Sobborghi).
Monza, il giorno 8 del mese di febbraio del 1899 si attiva il percorso Milano Monza della I° Ferrovia Elettrica in Italia.
La cartolina è “viaggiata” in quel giorno: l’avv. Andrea … che forse ha preso la prima corsa, manda questo ricordo al collega Pietro in via Volta 31 a Milano.
La cartolina (disegnata o prodotta da Gussoni) è splendida: sopra la moderna e futuristica vettura con manovratore e viaggiatori ai finestrini, campeggia lo stemma della Società “Rete Mediterranea”, la concessionaria che aveva costruito e gestiva la linea. Di fianco a sinistra il
panorama di Milano dove emerge il Duomo come simbolo della Città. Più bello, verdeggiante e disteso il panorama di Monza, sulla destra, dove il simbolo rappresentativo è quello della torre civica dell’Arengario.
Dopo l’Ippovia e i treni a vapore ecco il tram elettrico ad accumulatori che poteva andare a ben 60 chilometri all’ora. Si passerà poi ai tram Milano – Monza con la “pertegheta”, compresi, sempre per la prima volta in Italia (così leggo) i tram a due piani.
Pensate che avventura per un bambino andare sul treno elettrico o sul tram da Milano a Monza. Nei primi anni di università al Politecnico usavo ancora il tram e poi il treno dato che, per infelice scelta, si reputò che era meglio l’autobus e si smantellò il tram. Ricordo che ero studente ed a una
riunione pubblica passai per uno d’altri tempi (un giovane strano che non vedeva la modernità del mezzo su gomma) perchè mi permisi di sostenere che mi pareva una sciocchezza. Sul tram poi conobbi la mia prima ragazza da studente universitario.
Dopo un secolo ci si accorge che ci vuole il tram o la metropolitana, comunque una linea su ferro, se no la mobilità non funziona e l’inquinamento cresce.
Molte altre cartoline raccontano i tram e i treni di Monza: le stazioni, il “Gamba de Legn” a vapore, il tram in piazza Roma, in via Italia, in via Aliprandi, in via Lecco, il tram per Carate e per Vimercate.
Allego parti di una una bella mappa rara e famosa con: la prima stazione di Monza e di Milano, la torre di guardia lungo la ferrovia Milano-Monza, la locomotiva Milano e quella titolata Lombardia con le carrozze.
di Alfredo Viganò fonte@ arengario.net/