Di Suela Gjoni fonte @ mondointernazionale.com/
Emmeline Pankhurst nacque il 15 luglio 1858 a Goulden. È stata un’attivista e politica britannica, ricordata come uno dei personaggi femminili più interessanti e carismatici. In primo luogo, ella è ricordata per essere stata la principale esponente del movimento delle suffragette, che si batté affinché fosse concesso anche alle donne il diritto di voto.
Una notte, quando Emmeline aveva sette anni il padre le si avvicinò per darle la buonanotte e, pensando che ella stesse dormendo, le sussurrò: “Se solo fossi un maschio!”. Infatti, nella società di allora essere una donna era considerato una disgrazia, una malasorte, proprio perché alle donne era precluso l’accesso alle attività professionali normalmente riservate agli uomini. Quello del padre rappresentò un episodio che scatenò in lei una forte ambizione; si pose come traguardo e intento nella vita quello di difendere i diritti delle donne.
Emmeline finì i suoi studi a l’École Normale di Neuilly dove conobbe suo marito Richard Pankhurst. Quest’ultimo era amico di John Stuart Mill, di professione avvocato che, una volta compresi gli obiettivi di Emmeline, si impegnò al suo fianco per ottenere l’uguaglianza politica per le donne.
Nel 1903 Emmeline fondò l’Unione sociale politica e femminile (Womens’s Social and Political Union). Nel 1905 fu imprigionata per aver chiesto, durante la riunione del partito liberale (considerato il maggior ostacolo ai suoi obiettivi) la discussione del diritto di voto alle donne.
Nel maggio del 1914 Pankurst viene nuovamente arrestata davanti a Buckingham Palace mentre tentava di portare una petizione al re Giorgio V. Poco dopo, con lo scoppio della Grande Guerra, Emmeline convinse le suffragette ad interrompere la propria attività di protesta, ottenendo in cambio dal governo inglese la liberazione di tutte le detenute per i reati politici.
Sono questi gli anni nei quali Pankurst viaggiò in vari paesi stranieri, tra cui Canada, Russia e Stati Uniti promuovendo una grande campagna di sensibilizzazione sul problema del suffragio universale. Uno dei suoi discorsi più famosi fu “Libertà o morte”, tenutosi in Connecticut nel 1913. Quando fece ritorno in Inghilterra, il governo aveva concesso il diritto di voto alle donne dal 1918. Nel 1926 iniziò il suo coinvolgimento attivo in politica accanto ai conservatori.
Pankhurst rese la casa di Russell Square un centro di ritrovo attirando attivisti di tutti i tipi. Ebbe il piacere di decorare la casa a suo gusto, specialmente con mobili provenienti dal continente asiatico e facendo indossare a tutti i membri di famiglia abiti ricercati. La figlia Sylvia scrisse: “la bellezza e l’appropriatezza nei vestiti e negli appuntamenti familiari le sembravano sempre un elemento indispensabile per poter svolgere un buon lavoro pubblico”.
Le sue tre figlie Christabal, Sylvia e Adela hanno seguito le ombre della madre nella lotta per i diritti delle donne. Helen Pankhurst, la bisnipote di Emmeline Pankhurst e la nipote di Sylvia Pankhurst, lavora tuttora per i diritti delle donne ed insieme a sua figlia ha fondato “Olympic Suffragettes“.
Tra i vari capolavori di Emmeline si annoverano “My own story”, “Freedom or Death” e “The Suffragette”, i quali costituiscono la sua eredità.
La rivista Time nel 1999 la dichiarò una delle “persone più importanti del XX secolo”.