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Rate fiscali precompilate

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Semplificazioni fiscali a tutto campo. A partire dal 2015, infatti, ad essere precompilati non saranno solo i modelli 730 per dipendenti e pensionati ma anche i piani di rateizzazione fiscale per tutti i contribuenti. Questi, infatti, arriveranno direttamente allegati alla cartella esattoriale con, in dettaglio, il piano di ammortamento più consono rispetto all’entità del debito di ciascun contribuente che, di conseguenza, non dovrà più recarsi allo sportello o usufruire della simulazione online. A delineare il prossimo step delle semplificazioni fiscali, Equitalia, attraverso la pubblicazione del report sull’andamento delle rateizzazioni al 31 luglio 2014.

Piani di rateazione. Rateizzazioni per 26,6 miliardi euro. Questo l’ammontare complessivo dell’importo oggetto di rateizzazione al 31 luglio 2014 corrispondente a 2,4 milioni di richieste. Nel dettaglio, l’ente di riscossione, ha fatto presente come, solo a luglio scorso, le richieste inoltrate per piani di ammortamento siano state 156 mila, «con una media settimanale», ha spiegato Equitalia, «pari a circa il doppio di quella registrata nei primi sei mesi dell’anno». Richieste che hanno avuto ad oggetto sia piani ordinari, sia piani straordinari. I primi, comportano la possibilità di pagare l’importo dovuto in 72 rate (6 anni) a partire da una base di 100 euro a rata. I piani straordinari, invece, prevedono la possibilità di ottenere una dilazione fino a 120 rate (10 anni), solo a determinate condizioni la prima delle quali è l’esistenza di «una grave e comprovata a situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica ed estranea alla proprio responsabilità». Oltre a questo è poi possibile ottenere più di 72 rate quando «l’importo della singola rata è superiore al 20% del reddito mensile del nucleo familiare». Parametro applicabile, inoltre, anche alle ditte individuali ma non fruibile da parte delle altre imprese, per le quali, invece, la rata deve essere superiore al 10% del valore della produzione mensile e «deve essere garantito un indice di liquidità tra 0,5 e 1».
Indipendentemente, poi, dal tipo di piano scelto dal contribuente, Equitalia ha sottolineato come «fino a che i pagamenti sono regolari il contribuente, oltre a non essere soggetto alle azioni cautelari, non è più considerato inadempiente e può ottenere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e il certificato d regolarità fiscale per poter lavorare con la p.a.». Nel concetto di pagamenti regolari, inoltre, rientrano anche coloro che non pagano fino a otto rate.

fonte: ITALIAOGGI.IT


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