Dibattito sull’immigrazione al Parlamento europeo. Il ministro ceco degli Affari europei: “Dare assistenza alle persone in pericolo in mare è un imperativo umanitario. Assegnare un porto per lo sbarco senza ritardi”. Il vice presidente della Commissione europea: “Tutti devono lavorare insieme per una risposta comune”
AGI – “Il soccorso in mare è un obbligo legale per gli Stati membri sotto la legge Ue e la legge internazionale. Indipendentemente da come persone siano finite in questa situazione. Tutti devono lavorare insieme per una risposta comune, con la priorità di salvare vite”. Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, nel dibattito al Pe sui migranti.
“Dobbiamo fare pieno uso del meccanismo volontario di solidarietà che abbiamo concordato sotto la presidenza francese dell’Ue. Abbiamo approvato una dichiarazione di solidarietà a giugno, che è stato un grande successo nei nostri amici francesi, e migliaia di ricollocamenti sono già disponibili”. Ha aggiunto Margaritis Schinas.
“Ovviamente è un meccanismo temporaneo ma è anche un possibile ponte per un futuro sistema permanente sotto la legge Ue che vogliamo vedere con il Pacchetto per le migrazioni”.
“Voglio sottolineare che ogni perdita di vita umana sulle rotte irregolari dei migranti verso l’Europa è inaccettabile. I recenti avvenimenti nel centro del Mediterraneo hanno riportato in prima linea questo tema. Dare assistenza alle persone in pericolo in mare è un imperativo umanitario e un obbligo di tutti i Paesi e capitani di nave sotto il diritto internazionale. È cruciale che ogni attore rispetti le regole internazionali ed europee e che il porto più vicino per lo sbarco venga definito senza ritardi”. Lo ha dichiarato nel dibattito in plenaria il ministro ceco degli Affari europei, Mikulas Bek, (presidenza di turno dell’Ue) nel dibattito sull’immigrazione.