(AGI) – Milano, 17 set. – Ammontano a quasi 70 miliardi di euro, 69,8 per l’esattezza, i fondi destinati alla tutela ambientale da parte del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e di questi in particolare 8,49 miliardi vanno alle opere di contrasto al dissesto idrogeologico, un capitolo cruciale per il nostro Paese come dimostrato dalla sciagura nelle Marche. Dei 70 miliardi complessivi, sono 59,3 quelli provenienti dal Recovery Fund di Next Generation Eu. A questi si aggiungono 1,3 miliardi di React Eu e 9,3 miliardi del fondo complementare governativo che affiancherà i fondi europei.
Le risorse sono divise in quattro componenti, che definiscono i diversi ambiti di intervento:
– Agricoltura sostenibile ed economia circolare, a cui sono
destinati 7 miliardi di euro;
– Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, con un
impegno di 18,22 miliardi di euro;
– Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, la
voce che prevede il maggior intervento, di 29,55 miliardi di
euro;
– Tutela del territorio e della risorsa idrica, con 15,03
miliardi di euro.
Quest’ultima voce è quella di più stretta attualità dopo i fatti delle Marche. Il capitolo maggiormente finanziato è proprio quello che si occupa del contrasto al dissesto idrogeologico, con gli 8,49 miliardi di cui si è detto che dovranno servire ad aiutare i singoli comuni nella messa in sicurezza del territorio. Circa 4,38 miliardi poi saranno spesi per risparmiare acqua, per esempio riducendo le perdite dalla rete idrica del 15% con il rinnovo delle tubazioni e la digitalizzazione della loro gestione. (AGI)
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