AGI – Il Comune più piccolo d’Italia, Morterone, il primo con in maggioranza il Partito Gay Lgbt+, ha approvato una delibera che prevede una sanzione amministrativa di 500 euro per chi fa dichiarazioni o azioni discriminatorie verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans nel suo territorio o sulle pagine web collegate al paese.
“Dove non arriva lo Stato, col Parlamento che ha bocciato la legge Zan, arriviamo noi – dice all’AGI Andrea Grassi, assessore del Partito Gay Lgbt+ -. Sono molto contento anche perché la delibera è stata sostenuta dal sindaco Dario Pesenti e dal vice Marco Formenti che dimostrano come il sostegno alle discriminazione di questo tipo arrivi anche dal centrodestra. Loro ci hanno messo la faccia in prima persona”.
La sanzione riguarderà, spiega, non solo chi si trova nel territorio comunale ma anche chi fa dichiarazioni omotransfobiche sulle pagine web collegate al paese”. L’avvocato Pesenti aveva battuto 12 voti a 9 il giovane imprenditore Andrea Grassi alle elezioni dell’ottobre scorso ma poi, in seguito a un rimpasto di giunta, lo aveva fatto entrare nel governo del Comune in provincia di Lecco, alle pendici del Resegone, la montagna cara ad Alessandro Manzoni. Per la prima volta Morterone ha un primo cittadino non indigeno. Grassi non si ferma qui.
La delibera scritta da lui e dal suo gruppo è stata inviata a tutti i Comuni italiani approvata in altri sette: Cancellara (Potenza), Madonna del Sasso (Verbano Cusio Ossola), Ferla (Siracusa), Castiglione Cosentino (Cosenza); San Nicolò d’Arciano (Oristano). Castelnuovo Cilento (Salerno), Oriolo (Cosenza). “Il sindaco di Bari De Caro e la giunta di Ravenna ci hanno risposto di non averla approvata perché non è applicabile ma noi siamo disponibili a fornire un parere legale per dimostrare che invece lo è”. Nei prossimi giorni, Grassi ha intenzione di incontrare anbche il sindaco di Lecco e il presidente della Provincia per proporgli l’approvazione della delibera.