di Gianni De Iuliis
José Ortega y Gasset (Madrid, 9 maggio 1883 – Madrid, 18 ottobre 1955) è stato un filosofo e sociologo spagnolo.
Famosa è la sua affermazione «Yo soy yo y mi circunstancia, y si no la salvo a ella no me salvo yo» (io sono io e la mia circostanza e se non salvo questa non salvo neppure me) che si trova nelle Meditaciones del Quijote. Con tale asserzione intende sottolineare l’unicità della vita di ogni essere umano, non trasferibile (nessuno può vivere al posto mio) e determinata da circostanze spaziali e temporali: nasco in un determinato tempo e luogo e, in conseguenza di ciò, la mia vita si presenta con determinate caratteristiche. Le circostanze sono molteplici e diverse da un uomo all’altro, il che rende la sua vita unica. La funzione delle circostanze è dunque quella di determinare ogni singolo individuo. La loro eliminazione comporta l’annullamento di noi stessi (concetto molto simile a quello di Dasein che Ortega ha mutuato da Martin Heidegger). Egli è riconosciuto come uno dei massimi pensatori libertari moderni.
Ortega, similmente a Max Scheler, è sostenitore del prospettivismo storico, ossia di una concezione della storia in base alla quale essa può essere compresa analizzandola nel suo corso a partire da diverse prospettive. L’uomo stesso, con la sua individualità, ha una visione peculiare della realtà, che appartiene soltanto a lui. La somma totale di tutte le prospettive della totalità degli uomini fornirebbe la visione reale e veritiera del mondo. In sostanza, la varietà di prospettive permette una visione più completa e obiettiva della realtà. Una delle conseguenze più importanti del prospettivismo è ritenere ogni posizione degna di considerazione nonostante sia contraria alla nostra. Ogni individuo è dunque dotato di valore per la sua originale e unica posizione, che ne garantisce l’identificazione, e il suo essere in disaccordo con noi deve essere considerato di fondamentale importanza per accrescere la nostra visuale. Per evitare scontri fra posizioni differenti è fondamentale la tolleranza.