Dieci le opere in arrivo nella prima settimana di maggio. Esordio di Claudia Gerini alla regia
di Franco La Magna
Primo week-end di maggio ricco soprattutto di offerte filmiche nazionali, in questo scorcio di fine stagione ancora fortemente segnato dalla pandemia, per quanto rallentata, ma non debellata. Si comincia con l’esordio di Claudia Gerini alla regia che si autodirige in “Tapirulan”, vita grama e angosciosa di una “counselor” (professionista che aiuta a ritrovare se stessi), in sala da giovedì 5 di questa prima settimana del mese delle rose, ricca di arrivi e foriera (si spera) di accettabili incassi al box-office. Una produzione che, nonostante la ferale epidemi di Covid, riprende più o meno a pieno ritmo, a riprova d’una vitalità creativa pronta a sfornare una quantità non strabocchevole, ma altresì non indifferente di nuovi film.
Da “Settembre”, regia di Giulia Steigerwalt, racconto corale di una certa idea di felicità, a “Vecchie canaglie”, di Chiara Sani, (guai improvvisi di un gruppo di anziani ospiti di una casa di riposo), alla guerra calcistica tra due paesini, ambientata negli anni ‘40, che fragorosamente esplode ne “La grande guerra del Salento”, regia di Marco Pollini, fino a “Criminali si diventa”, regia di Luca Trovallesi Cesana e Alessandro Tarabelli, il cinema italiano riparte (prima dell’inevitabile calo estivo) sperando in un parziale recupero in extremis d’una stagione segnata ancora dal vistoso calo degli spettatori in sala. In arrivo anche il singolare “Il naso e la cospirazione degli anticonformisti”, nuovo film d’animazione del regista Andrey Khrzhanovsky , tratto dal racconto omonimo dello scrittore russo Nikolaj Gogol’ (modificato e censurato) e l’opera in tre atti – anch’essa basata sul racconto – composta da Dmitrij Šostakovič tra il 1927 e il 1928.
Ancora da attenzionare il biopic “Gli Stati Uniti contro Billie Holiday” (diretto da Lee Daniels), negli anni ‘40 acclamata icona mondiale della musica jazz, perseguitato dal governo federale statunitense perché drogato. Altri film in dirittura d’arrivo sono “Doctor strange nel multiverso della follia”, regia di Sam Raimi, “Noi due” di Nir Bergman, ambientato a Tel Aviv e “L’audizione”, regia di Ina Weisse (insegnate di violino scopre un ragazzo di straordinario talento). Tuttavia, come accade di sovente, purtroppo una distribuzione come sempre a macchia di leopardo destinerà buona parte di questi film a poche o pochissime sale, concentrate soprattutto in alcune regioni e città del nord. Augurando alle giovani leve che l’implacabile “censura di mercato” non abbatta la mannaia su queste opere per reciderne l’appena fiorito virgulto. Se son rose…