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Morning bell: prove di rialzo in attesa delle trimestrali di Amazon e Apple

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AGI – I mercati provano a guadagnare un po’ di terreno, pur mantenendosi incerti e volatili, per il timore della guerra, del rallentamento dell’economia globale e delle tensioni geopolitiche. Oggi c’è attesa per le maxi-trimestrali di Amazon e Apple e, tra oggi e domani, i riflettori resteranno puntati su una serie di dati su Pil e inflazione nell’area euro e negli Usa, la cui lettura congiunta potrebbe rappresentare il segnale di un maggior rischio di stagflazione soprattutto in Europa.

In Asia i listini sono in rialzo, anche se continuano a preoccupare i lockdown in Cina. Ieri gli indici di New York hanno chiuso con pochi spunti, al termine di una seduta volatile. A brillare è stata Microsoft, che ha messo a segno un rialzo del 4,81% grazie a una trimestrale migliore delle attese, sulla scia dei risultati dell’attività cloud. Ha invece perso il 3,67% Alphabet, i cui conti hanno deluso il mercato, in particolare a causa del rallentamento di YouTube. Meta ha ceduto il 3,32% ma è poi schizzata in alto di oltre il 18% nel dopo listino grazie a utili e utenti superiori alle stime.

Si prospetta un avvio in rialzo per le Borse europee. Bene i future sull’EuroStoxx 50, dopo che ieri i mercati del vecchio continente hanno chiuso la seduta all’insegna di un cauto rialzo, al termine di una giornata cominciata male per lo stop della Russia alle forniture di gas a Polonia e Bulgaria. Mosca minaccia di bloccare l’erogazione di gas a altri Paesi europei e Bruxelles fa sapere che il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che includeranno anche lo stop all’import di petrolio, dovrebbe essere presentato dalla Commissione agli stati membri nei prossimo giorni, per poi essere discusso ed eventualmente approvato la prossima settimana.

“E’ forse ancora troppo presto per parlare di parità col dollaro – commenta Athanasios Vamvakidis, strategist capo di Bank of America – Ma se pensiamo a cos’altro potrebbe andare storto per l’euro, ritengo che con le sanzioni sull’energia russa potremmo davvero arrivarci”.

Il dollaro sale sopra quota 129 sullo yen, al top da 20 anni, mentre lo yuan s’indebolisce sul biglietto verde, scendendo ai minimi dalla fine del 2020. Intanto ieri ad Amsterdam il prezzo del gas è volato a 125 euro (+24%), per poi ripiegare sopra quota 106 (+3%). E lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi ha chiuso al top da giugno 2020 a 177 punti. In Asia il petrolio è in calo per il timore di un rallentamento dell’economia cinese, mentre I casi di Covid a Shanghai e Pechino non accennano a diminuire.

Oggi occhi puntati sulle decisioni di Mosca sul gas dopo che ieri il presidente della Duma ha chiesto di chiudere i rubinetti a tutti “i Paesi ostili”. Mentre Austria, Italia e Germania hanno replicato che intendono pagare in euro e non in rubli. Sempre oggi c’è attesa per i dati sull’inflazione in Germania, per quelli sui sussidi di disoccupazione negli Usa e per quelli sul Pil statunitense nel primo trimestre. Previsto un +1,1% dal +6,9% nel quarto trimestre del 2021.

L’aspettativa è ancora più forte per i dati di domani sui prezzi al consumo di Italia, Francia e Eurozona, che usciranno contestualmente a quelli sul Pil di Germania, Italia, Spagna ed Eurozona. “Tutti questi dati – spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte – vanno valutati contestualmente e per i mercati possono diventare un test per valutare i rischi di stagflazione. In altre parole, se effettivamente l’inflazione europea dovesse continuare a salire ma ad un ritmo decrescente e la crescita economica dovesse frenare, questo per le Borse potrebbe significare lo spettro della stagflazione e cioè un pericoloso mix di inflazione in rialzo e di rallentamento della crescita”. 

Source: agi


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