AGI – L’Inter “ha più da perdere, ma ormai si è ripresa” ed è “favorita nella lotta scudetto”.
La Roma ora “è più continua” e “in una condizione fisica molto buona”: Gigi Di Biagio legge così Inter-Roma, la ‘sua’ partita da doppio ex molto amato da entrambe le tifoserie.
In un’intervista all’AGI, l’ex ct azzurro, che compirà 51 anni a giugno, indica in Edin Dzeko e Tammy Abraham i possibili protagonisti della super sfida di sabato a San Siro.
“E’ una partita tra due squadre in forma: la Roma sta trovando la propria identità, ultimamente è più continua, è in una condizione fisica molto buona, deve continuare così, sia in Campionato che in Conference”, spiega Di Biagio ricordando ben 12 risultati utili consecutivi in Serie A e la rimonta in Europa contro il Bodo che proietta i giallorossi verso la semifinale contro il Leicester.
“L’Inter è ripartita, in questo momento ha più spinta e motivazione, sicuramente ha più da perdere, ma ormai si è ripresa, per questo la vedo favorita nella lotta scudetto e più avanti rispetto alle altre”, ha aggiunto l’ex centrocampista. I nerazzurri hanno una partita da recuperare contro il Bologna e sono a soli due punti dai cugini rossoneri, ampiamente battuti nel derby di Coppa Italia ma ancora primi della classe in campionato.
“Per chi tiferò ? Questa è la mia partita, sono le squadre a cui sono più affezionato in senso assoluto. Faccio davvero fatica a tifare, sarò contento in ogni caso”, ha detto Di Biagio. ‘Giggione’ ha indossato la maglia giallorossa per quattro stagioni e quella nerazzurra per altre quattro, lasciando un bellissimo ricordo fra entrambe le tifoserie: ”A Roma i tifosi sono più passionali, anche a Milano ma solo allo stadio, fuori ti lasciano più tranquillo” ci racconta. “Essendo romano, all’Inter sentivo una responsabilità in più. Ancora oggi ho un bellissimo rapporto con entrambe le tifoserie”.
Del suo passato interista Gigi Di Biagio ha tante ‘perle ‘ da custodire: “Ricordo i miei 2 gol nei derby, ma l‘amore viscerale con i tifosi dell’Inter nasce nel mio primo match contro il Verona: ero appena arrivato, e la prima palla che ho toccato è quella dell’assist a Vieri che fa gol.”
E alla Roma? “Ricordo sicuramente la mia doppietta contro il Milan nel 5-0 all’Olimpico. E poi l’aver raggiunto il mondiale del 1998 con la maglia giallorossa dopo un campionato favoloso. Ero l’unico romanista in Nazionale”.
Nella squadra di Mourinho mancherà Zaniolo, diffidato e ammonito a Napoli, in episodi non privi di polemiche. “L’assenza di Zaniolo peserà, perché stava ritrovando continuità, condizione fisica e convinzione”, è il parere di Di Biagio. La Roma punterà dunque su Tammy Abraham, punta di diamante dell’attacco: “Valuto la sua prima stagione eccellente, lo pensavo anche quando i gol non erano frequenti”, ha osservato l’ex allenatore della Spal, “lui si fa amare, e dà tutto alla squadra, un allenatore lo vorrebbe sempre in campo”. L’attaccante inglese cercherà dunque bucare la miglior difesa di Serie A.
Dall’altra parte Simone Inzaghi può scegliere la coppia d’attacco tra Lautaro Martinez, Edin Dzeko, Joaquin Correa e Hugo Sanchez: “Correa è in gran forma, ma ho la sensazione che giocherà Dzeko, puntando anche alla carta psicologica” dell’ex.
Sarà una grande serata soprattutto per lo Special One Mourinho nel ‘suo’ San Siro, lo stadio dove in due stagioni è entrato nella storia dell’Inter nel cuore dei tifosi interisti: “Sarà concentrato ma porterà con se emozioni uniche, lui ha fatto la storia dell’Inter, i tifosi lo amano, gli riconoscono una leadership come a nessun altro”.
I tifosi che sono l’anima dello sport e i primi a ‘soffrire’ per controverse decisioni arbitrali degli ultimi tempi. “Il Var ha aiutato tanto, ma non capisco perché a volte si giudica dal campo e non lo si interpella”, è l’analisi di Di Biagio, “è quindi la discrezionalità dell’arbitro a fare la differenza, come è successo per tanti anni. E di conseguenza è normale che la gente diventi matta”.
L’ultimo caso riguarda il gol di Bennacer annullato al Milan nel derby di Coppa Italia: “Difficile giudicare, è un caso border line. C’è un attimo in cui il giocatore del Milan è sulla traiettoria del portiere, che però non ha protestato e non avrebbe preso comunque la palla. E’ una decisione difficilissima da prendere soprattutto in poco tempo e su un risultato che poteva riaprirsi”.
L’ex centrocampista non allena da tre anni e oggi impegnato come opinionista sportivo, ma nel futuro si vede ancora ad allenare: “Mi sono arrivate tantissime proposte però vado a sensazioni, preferisco aspettare e sentire quando è il momento di dare mio contributo. Mi sento pronto per qualsiasi categoria ed esperienza, in Italia o all’estero. Ora aspettiamo, valutiamo, nel frattempo studiamo e facciamo altro”.
Source: agisport