MILANO — Le famiglie italiane cominciano a fare i conti con l’eredità lasciata da due anni difficili. Se fino ad ora la pandemia aveva colpito soprattutto le imprese, adesso gli effetti del Covid si fanno sentire sui bilanci familiari, in coincidenza con la crescita dei prezzi e delle bollette e in generale del spese fisse che appesantiscono i bilanci delle famiglie con i redditi più bassi. I primi segnali di allarme arrivano dai numeri della Banca d’Italia elaborati dalla Fabi, il sindacato dei bancari, secondo cui per la prima volta da sei anni a questa parte, gli italiani tornano a fare fatica a pagare le rate dei mutui e dei prestiti. Lo stock totale delle sofferenze degli istituti verso le famiglie è infatti passato da 11,55 miliardi di febbraio 2021, ai 12,37 dell’anno successivo, in crescita di 800 milioni. Una prima timida risalita (+7,04%) che fa il pari con i dati di Unimpresa, che ha ricordato che le sofferenze nette, cioè quelle che includono già svalutazioni e accantonamenti operati dalle banche, sono sì scese da 20,1 miliardi da febbraio 2021 a 18,1 miliardi di febbraio 2022, ma con una accelerazione preoccupante all’insù negli ultimi mesi. Un’inversione di tendenza, aveva spiegato Unimpresa, su cui sembra avere avuto «una incidenza rilevante la crescita del credito “malato” legato alle famiglie, probabilmente più in difficoltà dopo due anni di pandemia». «Probabilmente sono i primi segnali negativi, i primi effetti della crisi economica generata dalla pandemia, solo in parte tamponata con le moratorie dello Stato ed emergono i primi segnali di incertezza delle fasce più deboli della nostra società», ha commentato il segretario generale della Fabi Lando Sileoni. «La guerra tra Russia e Ucraina, purtroppo, aumenterà le difficoltà economiche e i disagi, ragion per cui ritengo che il governo debba confermare una serie di interventi sui prestiti bancari fino al termine del conflitto». Accanto a un aumento dello stock di arretrato da pagare, prosegue comunque a buon ritmo l’erogazione dei prestiti. Quelli alle famiglie nell’ultimo anno sono cresciuti a quota 665.263 miliardi, in avanzamento del 3,62% con una crescita consistente nell’erogazione dei mutui (+4,62%). I segnali negativi arrivano invece sul fronte delle imprese. Come evidenziato recentemente sempre da Unimpresa, da febbraio 2021 al medesimo periodo dell’anno successivo lo stock di finanziamenti al sistema imprenditoriale ha registrato una flessione dello 0,83%, passando da 668,2 miliardi a 662,7 miliardi, con un calo soprattutto per i finanziamenti a medio termine entro i 5 anni.
Fonte: Repubblica