AGI – La Russia si affida al generale Alexander Dvornikov, veterano della guerra in Siria, per migliorare il coordinamento delle sue unità sul terreno e riorganizzare le operazioni in Ucraina. Secondo quanto riportato da una fonte occidentale alla Bbc, il Cremlino ha nominato il generale primo anello della catena di comando alla guida dell’invasione. Finora l’esercito russo ha mantenuto indipendenti i comandi dei vari gruppi operativi e i problemi di coordinamento e comunicazione tra essi sono ritenuti tra le ragioni principali del fallimento degli iniziali obiettivi di Mosca, che, in 44 giorni di guerra, ha catturato una sola grande città, Kherson, e ha dovuto abbandonare il proposito di impadronirsi di Kiev.
Il presidente russo, Vladimir Putin, potrebbe anteporre alcuni “imperativi politici” ad altre “priorità militari”, ha aggiunto la fonte. Il capo del Cremlino ha bisogno di un trofeo da sbandierare il 9 maggio, il giorno in cui Mosca ricorda la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, mito fondativo della Russia contemporanea.
Negli ultimi giorni, le truppe russe si sono ritirate dal Nord per concentrare i loro sforzi nel Donbass. I separatisti filorussi che combattono in questa regione hanno una grande esperienza sul terreno e conoscono bene i loro avversari, contro i quali combattono da otto anni. I combattimenti si sono quindi fatti sempre più intensi, al fine di impadronirsi dell’intero territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk, in larga parte in mano ai secessionisti, che vi hanno fondato due autoproclamate repubbliche.
L’obiettivo chiave, ovvero la presa di Mariupol, appare però ancora lontano. Lo strategico porto sul Mare d’Azov, catturato il quale verrebbe creato un corridoio di terra tra la Crimea e il Donbass, continua a resistere, nonostante i pesantissimi bombardamenti e e le settimane di assedio che hanno creato una situazione umanitaria catastrofica.
La “città di Maria” è ormai ridotta a un cumulo di macerie, ma ciò gioca a favore dei difensori, che resistono ancora nell’area del porto e dell’acciaieria e impegnano gli invasori in una guerriglia urbana che abbatte lo svantaggio numerico. Mentre a Nord le forze di Kiev consolidano il controllo della regione di Sumy, abbandonata dai russi, è stato dichiarato il coprifuoco nella città di Odessa. Tramontato per ora il pericolo di uno sbarco da mare, il porto sul Mar Nero rischia di essere soggetto ad attacchi missilistici sempre più intensi.
Source: agi