AGI – Com’è cambiata l’opinione su Putin, in rete? Dal vertice con la Cina nel 2021, alla guerra in Ucraina, il sentiment è nettamente peggiorato per il presidente della Federazione russa. Il conflitto passa anche attraverso internet e le conversazioni degli utenti. L’indice di ammirazione sul web per Vladimir Putin, negli ultimi sette mesi, è nettamente cambiato, peggiorando dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina.
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo analizzato le conversazioni in rete in tutto il mondo, con focus sul presidente della Federazione russa. L’analisi è stata effettuata sui contenuti e sulle interazioni degli utenti, che in questi mesi si sono espressi su Putin e sulle sue iniziative politiche. Nello specifico si tratta dell’analisi delle emozioni e delle opinioni, ricavabili all’interno di testi pubblicati sui social.
L’indice è ottenuto rapportando le conversazioni contenenti alti livelli di sentiment, con il totale dei contenuti raccolti (60M) su Vladimir Putin: in verde l’indicatore è positivo, mentre il colore rosso indica un peggioramento dei commenti e del sentiment. L’inizio della guerra ha radicalmente cambiato lo scenario e di conseguenza la prevalenza delle opinioni, determinando un sentiment stabilmente negativo su Putin.
Opinioni che erano molto diverse, per esempio, a dicembre 2021, quando il presidente godeva di una buona considerazione e un sentiment positivo, in concomitanza del vertice Cina-Russia, particolarmente proficuo, secondo le dichiarazioni ufficiali di Pechino e Mosca, come confermato dal presidente Xi Jinping: “Le relazioni Cina-Russia hanno superato prove di varie tempeste e dimostrato nuova vitalità. Le parti si sostengono a vicenda su temi di interesse centrale e difendono interessi condivisi”.
Un’ulteriore indicazione di come la guerra, oggi, si combatta anche sui media e sui social, lontano dai campi di combattimento convenzionali. Una guerra sul web e nel cyberspazio, fatta di attacchi informatici e propaganda, utilizzando internet, producendo pesanti conseguenze nelle percezioni degli utenti.
E proprio la rete internet è protagonista del conflitto bellico, al punto che si è ipotizzata la possibilità che Mosca stia puntando al trasferimento di determinati servizi online, prima ospitati al di fuori dei suoi confini, al suo interno, così da ridurre la dipendenza dall’estero. Una sorta di autarchia digitale.
* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte, Pietro La Torre; Design: Cristina, Addonizio. Giornalista, content editor: Massimo Fellini
Source: agi