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Roma-Kiev: l'allarme di Mattarella. Draghi vede Costa e Sanchez

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AGI – Bisogna assolutamente impedire che il modo di agire che abbiamo visto in queste settimane in Ucraina diventi “un metodo: ne sarebbero sconvolte le regole della convivenza internazionale”. è l’allarme lanciato da Sergio Mattarella, ieri, durante la cerimonia di anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Uno dei principali temi al centro del colloquio con la Santa Sede è, infatti, la crisi ucraina. Il Capo dello Stato sottolinea che ci troviamo nella situazione “grave e inedita di un Paese potente che invade con la violenza un Paese indipendente per imporgli le proprie scelte” e questo “crea allarme e preoccupazione crescente in tutto il mondo”. Mattarella non dimentica le tante altre crisi che hanno investito e investono il Medio Oriente e l’Africa, ma fa notare che l’aggressione dell’Ucraina “spaventa perché rischia di avviare una deriva di conflitti che può estendersi con ulteriori pericoli“.

Ma, sul fronte diplomatico italiano, la giornata di ieri ha avuto al centro il colloquio tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan. Draghi e Sullivan hanno condiviso la ferma condanna per l’aggressione ingiustificata da parte della Russia e la necessità di continuare a perseguire una risposta decisa e unitaria nei confronti di Mosca.

Il premier e il consigliere Usa poi si sono detti d’accordo sull’importanza di intensificare ulteriormente i contatti tra Italia e Stati Uniti a tutti livelli, alla luce degli eccellenti rapporti bilaterali e del legame transatlantico. Ieri Sullivan ha incontrato, sempre a Roma, il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Yang Jiechi. E, in vista del consiglio europeo della prossima settimana, Draghi avrà un incontro a Roma con il premier spagnolo Pedro Sanchez, con il primo ministro portoghese Antonio Costa, e in collegamento video con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis. Il vertice a quattro è fissato per venerdi’ alle 11 e l’obiettivo sarebbe quello di fare fronte comune nella battaglia a sostegno dell’introduzione di un tetto Ue al prezzo del gas.

Intanto, il governo è al lavoro per fronteggiare i rialzi del prezzo dell’energia e del carburante, con misure da portare in Consiglio dei ministri probabilmente domani. Per contrastare le ricadute della crisi in Ucraina al momento non è previsto uno scostamento di bilancio, l’obiettivo è “preservare la stabilità della finanza pubblica”.

Tuttavia, il governo si appresta a varare uno o piu’ decreti e a impegnarsi “per ulteriori misure sul fronte della crisi energetica, in particolare sul fronte di un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas”. Si utilizzerà l’extra gettito Iva sui carburanti di questi mesi e si interverrà sugli extraprofitti delle imprese di “alcuni dei settori interessati”, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi. Si punta alla rateizzazione e al calmieramento delle bollette energetiche e al taglio del prezzo della benzina e del diesel. Sul fronte del tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas a frenare sono alcuni Paesi come la Germania e l’Olanda ma l’Italia porterà il tema sul tavolo del consiglio europeo. I partiti sono in pressing.

Dopo la denuncia del ministro per la Transizione energetica Cingolani (la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine) chiedono misure per mettere un freno alla speculazione, venire incontro alle categorie e sostenere cosi’ imprese e famiglie. Alla Camera, nel frattempo, prosegue anche oggi l’esame del decreto Ucraina. Ieri, all’avvio delle votazioni sugli emendamenti (presentati per la maggior parte da esponenti del Misto e della componente di Alternativa), il tema dell’invio di armi ha acceso il dibattito, evidenziando alcune ‘crepè all’interno del Movimento 5 stelle, dove un gruppetto di deputati è contro la partecipazione attiva dell’Italia, ma singoli distinguo si sono levati anche dentro Iv e Forza Italia. Sempre a Montecitorio, alle 16, ci sarà l’informativa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Dalle 15, invece, si terrà una riunione straordinaria dei presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7 sugli sviluppi del conflitto in Ucraina. L’incontro in videoconferenza è stato convocato dalla presidente del Bundestag, Barbel Bas, in qualità di presidente di turno del G7 parlamentare, su proposta del presidente della Camera, Roberto Fico. Alla prima parte della riunione parteciperà anche il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk. I presidenti delle Camere, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, hanno fatto proprio e rinnovato l’appello lanciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha sconsigliato missioni di parlamentari in Ucraina. “Io ho già fatto chiamare tutti i presidenti dei gruppi parlamentari per sconsigliare il viaggio in Ucraina. E, da presidente della Camera, lo sconsiglio. Chiedo di non partecipare, se possibile. Poi spetta alla buona volontà di ognuno. Ma il mio consiglio è di non partecipare”, ha detto Fico, che ha confermato di essere al lavoro per fare un viceo collegamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con la Camera. 

Source: agi


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